Aspartame, l’Efsa smentisce i rischi per la salute
Alle quantità normalmente consumate questo diffuso dolcificante non è pericoloso. Ecco cosa dicono i dati scientifici a disposizione
Uno studio italiano lo aveva preannunciato la scorsa estate: l’aspartame, dolcificante dall’uso ampiamente diffuso, non è pericoloso per la salute. Oggi a rassicurare ufficialmente i consumatori è l’Efsa, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare. Al termine della sua prima valutazione completa sui rischi associati al consumo di questa sostanza, presentata ieri a Bruxelles, l’ente ha escluso i pericoli ipotizzati da alcune ricerche.
Dal mal di testa al cancro, passando per l’acufene e le palpitazioni, gli effetti collaterali che sono stati attribuiti a questo dolcificante nel corso degli anni sono molti, ma gli esperti dell’Efsa, chiamata ad anticipare la valutazione completa sull’aspartame dalla Commissione Europea ormai nel lontano maggio del 2011,
hanno escluso, a seguito di un approfondito esame delle prove fornite da studi condotti sugli animali e sull’uomo, il potenziale rischio collegato all’aspartame di causare danno ai geni e indurre il cancro
e hanno concluso
che l’aspartame non causa danni al cervello.
Per quanto riguarda, invece, la gravidanza, l’Efsa ha concluso che l’esposizione del feto alla fenilalanina (uno degli aminoacidi presenti nell’aspartame) non comporta dei rischi, fatto salvo il caso delle donne che soffrono di fenilchetonuria (patologia che impone di evitare il più possibile i cibi ricchi di fenilalanina).
Stephen Pagani, portavoce dell’Efsa, ha spiegato che le dosi di aspartame ammissibili nella dieta quotidiana, pari a 40 mg per kg di peso corporeo, corrispondono a 5 litri di una bevanda dolcificata con aspartame “bevuta ogni giorno per tutta la vita”.
L’allarme sembra quindi rientrato.