Cos’è un salasso e quali sono i benefici della salassoterapia
Vediamo cosa si intende per salasso e salassoterapia, storia, come funziona il trattamento ambulatoriale e quando viene consigliato, qual è la sua efficacia.
La salassoterapia è un particolare trattamento, che viene effettuato in regime ambulatoriale ed ospedaliero, e che può essere utilizzato con diverse indicazioni. Ecco quando potrebbe essere consigliato dal proprio medico.
Il salasso e la salassoterapia erano dei trattamenti molto in voga nell’antichità, per poter eliminare le impurità aspirando parte del sangue del paziente. Con il termine salasso si indica, infatti, la sottrazione di una quantità di sangue a scopo terapeutico: il sangue può essere fatto fuoriuscire dalle dita, nelle zone limitrofe a quelle doloranti e per il quale il trattamento è richiesto. Di solito si rimuovono dall’organismo dai 350 ai 400 ml di sangue.
Solitamente la salassoterapia viene utilizzata in caso di presenza di malattie da sovraccarico di ferro come l’emocromatosi, ma anche in patologie come la porfiria cutanea tarda, la policitemia vera, oltre che in caso di bronchite cronica, di edema polmonare acuto provocato da scompenso cardiocircolatorio, di crisi di ipertensione arteriosa.
Caduta nel dimenticatoio per anni (dal momento che si è abusato in maniera a volte anche pericolosa di questa terapia), il salasso e la salassoterapia sono particolarmente tornati di moda di recente, anche per l’ammissione di alcune star di essere ricorse a questi tipi di trattamenti in passato. La salassoterapia è una terapia efficace e solitamente ben tollerata dai pazienti. Non è una terapia molto dolorosa, dal momento che il dolore è localizzato al momento della puntura. Piccoli fastidi durante il trattamento potrebbero essere sensazione di capogiro, affaticamento, sensazione di malessere lieve.
Via | mednat
Foto | da Flickr di mdkiteman e usl12.toscana