A cosa serve l’ecocolordoppler, come funziona e dove eseguirlo
L'ecocolordoppler è una tecnica diagnostica non invasiva per immagini, che permette di poter visualizzare, tramite un'ecografia, lo stato di salute dei nostri vasi sanguigni e del flusso ematico. Ecco come funziona e a chi viene consigliato.
Tra i metodi diagnostici per immagini non invasivi l’ecocolordoppler è l’ideale per controllare lo stato dei vasi sanguigni e del flusso ematico: gli ecografisti possono vedere il movimento all’interno dei vasi e valutare il quantitativo di sangue che affluisce negli organi o nelle strutture analizzate.
E’ un metodo diagnostico utilizzato per i pazienti che soffrono di stenosi arteriose e stenosi venose, di aneurismi, in pazienti che hanno sofferto di trombosi o di insufficienze venose. Come una normale ecografia, si tratta di un esame diagnostico semplice, che non comporta dolore e che è facile e veloce da effettuare negli ospedali e nei centri specializzati. L’esame non fa male e non dà fastidio e consiste semplicemente nell’applicazione di una sonda, sopra la zona da trattare con l’aiuto di un gel denso per evitare bolle d’aria.
Per effettuare il normale ecocolordoppler non c’è bisogno di alcuna preparazione, a meno che non si debba effettuare nell’addome superiore, quando è necessario il digiuno almeno nelle sei ore precedenti all’esame stesso, o nell’addome inferiore, vale a dire vescica, utero, prostata, ovaie, quando è indispensabile che la vescica sia piena.
I risultati di solito si hanno subito dopo l’esame e non ci sono controindicazioni dopo l’ecocolordoppler. Le immagini devono essere, ovviamente, visionate dal medico curante o dallo specialista che vi ha prescritto l’esame diagnostico.
Via | poliambulatoriodallarosaprati
Foto | da Pinterest di andrea petrucci