25 Novembre, Giornata contro la violenza sulle donne: le violenze più comuni e le conseguenze
Nella giornata dedicata alle vittime degli abusi e all'informazione su questo triste fenomeno, vale la pena ricordare la classificazione delle violenze e quali sono le tristi conseguenze per la salute delle donne e dei minori coinvolti.
Ci sono Giornate che non si vorrebbero dover segnare sul calendario: parliamo del 25 Novembre, eletta Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne nel 1999 con una risoluzione ONU, simbolicamente scelta per omaggiare la tortura e il massacro delle tre sorelle Mirabal, in Repubblica Dominicana, che si battevano contro il regime di Truijllo che ne aveva incarcerato i mariti.
Sarebbe auspicabile non doversene occupare, lasciando che questa sia una data come un’altra, ma in questo periodo non è davvero possibile: il femminicidio compare sempre più frequentemente sui media mondiali e la violenza sulle donne è il sinistro piatto principale di molte notizie di cronaca.
Sbrigativamente, si tende a considerare violenza quella di espressione fisica o quella sotto forma di abuso sessuale, relegando in secondo piano i risvolti psicologici e le conseguenze anche mortali che le vittime di violenza possono subire: la violenza sulle donne, o comunque la violenza di genere che include in accezione più ampia anche gli abusi sui minori, è considerata una violazione dei diritti umani da parte dell’ONU, come recita il punto 18 della Dichiarazione dei Diritti Dell’Uomo e Del Cittadino del 1993:
La violenza di genere e tutte le forme di molestia e sfruttamento sessuale, incluse quelle derivanti da pregiudizi culturali e da traffici internazionali, sono incompatibili con la dignità e il valore della persona umana e devono essere eliminate. Questo obiettivo può essere conseguito attraverso strumenti legislativi e attraverso un’azione nazionale e una cooperazione internazionale in campi come lo sviluppo economico e sociale, l’educazione, la tutela della maternità e della salute, i servizi sociali.
I diritti umani delle donne dovrebbero costituire parte integrante delle attività delle Nazioni Unite nel campo dei diritti umani, inclusa la promozione di tutti gli strumenti sui diritti umani riguardanti le donne.
La Conferenza Mondiale sui diritti umani sollecita i governi, le istituzioni, le organizzazioni intergovernative e non-governative a intensificare i loro sforzi per la protezione dei diritti umani delle donne e delle bambine.
Le violenze più comuni sono tristemente quelle domestiche, che vanno dalla costrizione della donna, con minacce e maltrattamenti di natura fisica o psicologica, fino a veri e propri abusi sessuali o addirittura delitti passionali o premeditati. Le violenze sessuali sono un’ampia pagina delle possibili violenze contro le donne, perché possono verificarsi anche nei luoghi più impensabili, come l’ufficio, sotto forma di molestie più o meno spinte.
In molte culture esiste anche il matrimonio imposto dalle famiglie, solitamente quella dello sposo che “sceglie” la moglie e le impone determinate regole restrittive, così come le forzature dei matrimoni riparatori, che possono portare danni psicologici perché non autonomamente decisi. Anche questi sono considerati violenze per le gravi conseguenze psicologiche che portano con sé.
Tra le violenze fisiche sulle donne considerate più atroci vi sono sicuramente le mutilazioni genitali femminili come l’infibulazione e le pratiche di vendetta d’onore da parte di mariti ripudiati, come la sfigurazione delle donne mediante l’uso di acidi corrosivi tirati solitamente sul volto.
L’OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità, ha stilato le quattro conseguenze principali delle violenze subìte che possono interferire sulla salute della donna: sono suddivise in fisiche, sessuali e riproduttive, psicologiche e comportamentali e infine mortali.
Fisiche
- Lesioni addominali
- Lividi e frustate
- Sindromi da dolore cronico
- Disabilità
- Fibromialgie
- Fratture
- Disturbi gastrointestinali
- Sindrome dell’intestino irritabile
- Lacerazioni e abrasioni
- Danni oculari
- Funzione fisica ridotta
Sessuali e riproduttive
- Disturbi ginecologici
- Sterilità
- Malattia infiammatoria pelvica
- Complicazioni della gravidanza/aborto spontaneo
- Disfunzioni sessuali
- Malattie a trasmissione sessuale, compreso HIV/AIDS
- Aborto in condizioni di rischio
- Gravidanze indesiderate
Psicologiche e comportamentali
- Abuso di alcool e droghe
- Depressione e ansia
- Disturbi dell’alimentazione e del sonno
- Sensi di vergogna e di colpa
- Fobie e attacchi di panico
- Inattività fisica
- Scarsa autostima
- Disturbo da stress post-traumatico
- Disturbi psicosomatici
- Fumo
- Comportamento suicida e autolesionista
- Comportamenti sessuali a rischio
Mortali
- Mortalità legata all’AIDS
- Mortalità materna
- Omicidio
- Suicidio
Via | Pace Diritti Umani, Wikipedia
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