Vaccini e autismo, nonna riceve un risarcimento per la nipote dopo 40 anni
La piccola Daniela ha sviluppato la malattia dopo essere stata vaccinata contro il vaiolo
Risarcita con 500 mila di euro per il vaccino che ha costretto la nipote a convivere con l’autismo. E’ questo ciò che è riuscita ad ottenere Annunziata, centenaria di Spello, in provincia di Perugia, che dopo la morte della figlia ha preso in mano le redini della causa intentata quasi 40 anni fa contro il Ministero della Salute per ottenere giustizia a nome della nipote Daniela.
La piccola aveva sviluppato autismo, ritardo psicomotorio, insufficienza mentale ed epilessia dopo essere stata sottoposta alla vaccinazione contro il vaiolo. Da qui la denuncia, datata 1975. Purtroppo la madre è morta prima che la causa avesse fine, ma nonna Annunziata non si è arresa ed ora ha ottenuto che il Ministero della Salute la risarcisse con una cifra esorbitante che la donna ha donato ad un’associazione benefica che si occupa di malati gravi e terminali per l’acquisto di un’ambulanza adatta al trasporto di invalidi e diversamente abili.
In un momento storico in cui il dibattito sulla possibilità che esista un legame tra i vaccini somministrati durante l’infanzia e l’insorgenza dell’autismo è acceso più che mai la notizia non può che destare l’interesse pubblico più che per semplice curiosità. Sono in tanti, infatti, i genitori che stanno lottando perché l’autismo di uno dei loro figli venga riconosciuto come conseguenza di una vaccinazione ricevuta nell’infanzia.
Per tutti loro la notizia di nonna Annunziata è sicuramente positiva. Resta il fatto che per vedere riconosciuto un risarcimento alla vittima del vaccino antivaiolo ci sono voluti quasi quarant’anni. La donna, però, non vuole sollevare polemiche.
Nessuna polemica riguardo ai ritardi
ha commentato il suo avvocato.
Resta questo grande gesto di solidarietà in favore dei diversamente abili come sua nipote.