Problemi di comportamento? E’ colpa dello stress e dell’inquinamento
Durante la gravidanza demoralizzazione e idrocarburi policiclici aromatici potrebbero compromettere lo sviluppo comportamentale del bambino. Ecco i risultati del primo studio che ha analizzato questo fenomeno
Lo stress cui è sottoposta una futura mamma durante la gravidanza aumenta il rischio che il suo bambino abbia a che fare con problemi di comportamento. La situazione può peggiorare ulteriormente se lo stress non è l’unico nemico con cui deve convivere la donna e anche l’inquinamento, che apparentemente non ha nulla a che fare con lo stress, può agire su una situazione già di per sé a rischio e aumentare ulteriormente l’incidenza di disturbi del comportamento nel bimbo.
A dimostrarlo è uno studio pubblicato su Pediatrics dai ricercatori del Columbia Center for Children’s Environmental Health della Mailman School of Public Health. Dopo aver valutato l’inquinamento cui erano esposte le donne durante la gravidanza e il loro livello di demoralizzazione (un indicatore dello stress che compromette la capacità di reagire alle situazioni stressanti) gli autori hanno monitorato il comportamento dei bambini fino ai 9 anni di età, chiedendo alle madri di compilare dei questionari specifici.
L’analisi dei dati raccolti ha dimostrato che essere demoralizzate durante la gestazione aumenta i disturbi comportamentali del bambino, che può ad esempio avere a che fare con problemi di attenzione o ad esternare le proprie difficoltà, ansia e aggressività. Questo effetto è aggravato dall’inquinamento atmosferico, in particolare dalla presenza di idrocarburi policiclici aromatici nell’aria respirata dalle donne incinte.
Purtroppo queste sostanze non sono di certo rare. A produrle è l’uso dei combustibili fossili, ad esempio per alimentare i veicoli a motore, gli impianti a carbone e il riscaldamento domestico. Anche il fumo di tabacco li contiene. Questa loro ampia diffusione fa sì che in tutto il mondo si respiri aria contaminata da idrocarburi policiclici aromatici.
Per quanto riguarda la loro associazione con i disturbi comportamentali dei bambini, Frederica Perera, primo autore dello studio, ha sottolineato che
questi risultati sono preoccupanti perché è stato dimostrato che i problemi di attenzione, l’ansia e la depressione influenzano le relazioni con i coetanei, i risultati accademici e il benessere futuro dei bambini.
Per questo secondo la ricercatrice sarebbero necessari interventi mirati alla riduzione dell’inquinamento dell’aria. Accanto a questi, anche l’identificazione delle donne che hanno bisogno di un supporto psicologico o materiale già nelle fasi più precoci della gravidanza potrebbe aiutare a ridurre la comparsa di problemi comportamentali nei loro bambini.
Via | Columbia University Mailman School of Public Health
Foto | da Flickr di BreckenPool