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Leggere migliora l’empatia, svelate le virtù terapeutiche dei grandi romanzi

Una nuova ricerca dimostra quanto alcuni libri aiutino a sviluppare la percezione sociale fondamentale per l'instaurarsi delle relazioni umane

Leggere migliora l’empatia, svelate le virtù terapeutiche dei grandi romanzi

Spesso i libri sono ben più che meri contenitori di informazioni: leggere fa scoprire storie da cui trarre preziosi insegnamenti, permette di scoprire mondi e culture lontane e, come è facile sentirsi dire da chi ama la lettura, “apre” la mente nei confronti del “diverso”. In quanto a generi c’è da sbizzarrirsi, ma pensare che solo i manuali contengano insegnamenti è del tutto fuorviante: uno studio pubblicato su Science ha infatti svelato quanto anche i grandi romanzi possano essere utili da questo punto di vista, soprattutto quando l’obiettivo è migliorare l’empatia, l’intelligenza emotiva e la percezione sociale, cioè il modo in cui ci creiamo impressioni e formuliamo giudizi riguardo alle altre persone.

La ricerca è frutto del lavoro di un gruppo di psicologi della New School for Social Research di New York e ha reclutato i partecipanti attraverso il servizio Mechanical Turk di Amazon. Gli individui coinvolti, di età compresa tra i 18 e i 75 anni, hanno letto per pochi minuti testi di vario tipo: ad alcuni sono stati assegnati stralci di romanzi vincitori di premi letterari, ad altri di best seller commerciali – ad esempio un romanzo sentimentale di Rosamunde Pilcher – ad altri testi tratti dallo Smithsonian Magazine, rivista che si occupa di storia, arte, scienza e natura.

In totale sono stati condotti 5 esperimenti. In alcuni casi ai volontari non è stato chiesto di leggere nulla. Tutti, invece, hanno dovuto partecipare a test che permettono di misurare la capacità di capire le emozioni altrui o di predire le aspettative o le opinioni di una persona. Un esempio? Dopo aver letto il testo assegnato – o non aver letto nulla – ai partecipanti è stato chiesto di osservare 36 fotografie di sguardi e di indicare quale fra 4 aggettivi descrivesse meglio l’emozione nascosta negli occhi osservati.

I ricercatori hanno così scoperto che leggere romanzi “importanti” migliora l’empatia, la percezione sociale e l’intelligenza emotiva, un effetto non riscontrabile quando si leggono articoli come quelli pubblicati dallo Smithsonian Magazine o romanzi commerciali. In quest’ultimo caso i punteggi ottenuti ai test sono stati gli stessi di quelli ottenuti da chi non aveva letto affatto.

Secondo gli autori dello studio questi diversi effetti sono dovuti al fatto che in genere i grandi romanzi lasciano più spazio all’immaginazione rispetto ai romanzi commerciali, in cui è l’autore a gestire interamente il quadro della situazione. Con i grandi romanzi il lettore è incoraggiato a fare deduzioni sui personaggi e ad essere sensibile ai dettagli.

Rispetto a studi condotti i passato, questa nuova ricerca permette di stabilire un vero e proprio legame tra ciò che è stato letto e le capacità valutate con i test. Restano, però, ancora alcuni punti da chiarire, primo fra tutti quanto possa durare questo effetto.

Saper comprendere lo stato mentale degli altri è una capacità fondamentale che permette l’instaurarsi delle complesse relazioni sociali che caratterizzano le società umane

spiegano gli autori. Se le giuste letture fossero uno strumento davvero efficace per affinare questa capacità potrebbe bastare davvero poco per migliorare il nostro benessere.

Via | New York Times
Foto | da Flickr di jm3

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