Esiste una gastroscopia non invasiva? Le novità del settore
La gastroscopia è un esame invasivo che spaventa molto le persone. Esistono però delle potenziali alternative: la videocapsula e un test ematologico. Come funzionano e quali sono i limiti?
La gastroscopia non invasiva si chiama videocapsula. Non sostituisce completamente questo esame, ma può essere una valida alternativa, soprattutto nei casi meno gravi. È una telecamera monouso larga circa 1 cm e lunga 3 cm, che deve essere ingerita dal paziente con un po’ d’acqua dopo almeno sei ore di digiuno. Durante l’esame, sarà applicata anche una cintura con un rilevatore di segnale e un registratore di immagini.
La comodità di questo test sta nel fatto che il paziente non deve stare in ospedale, può tranquillamente tornare a casa mentre la telecamera registra. Dopo otto ore circa, i medici potranno leggere le registrazioni attraverso un particolare software e la capsula sarà eliminata per via naturale senza problemi. Questo esame non è indicata in presenza di patologie ostruttive e non sostituisce totalmente la gastroscopia e la colonscopia, perché non permette prelievi bioptici.
Esiste poi un altro esame, molto interessante, che serve a evitare ad alcuni pazienti la gastroscopia. Si tratta di un test ematologico (GastroPanel) che non sostituisce l’esofagogastroduodenoscopia ma permette di identificare nei pazienti la presenza di una gastrite cronica, dell’Helicbacter Pylori e quindi di decidere se sia necessaria o meno l’endoscopia.