Emorragie cerebrali, più a rischio le donne che fumano e hanno la pressione alta
Uno studio disegna l'identikit del paziente più esposto a emorragia subaracnoidea e nuovi fattori di rischio
Per le donne non fumare e tenere sotto controllo la pressione sanguigna è fondamentale per ridurre il rischio di emorragie cerebrali. Le fumatrici ipertese hanno, infatti, una probabilità di 20 volte superiore rispetto agli uomini non fumatori e con la pressione bassa di avere a che fare con questi gravi eventi. A svelarlo è uno studio condotto da un gruppo di ricercatori finlandesi, che hanno pubblicato i risultati delle loro ricerche sulla rivista PLoS One.
Secondo i dati analizzati dai ricercatori ogni anno in Finlandia le emorragie subaracnoidee colpiscono da 8 a 171 persone ogni 100 mila individui. A determinare l’esatta incidenza di questi eventi è la presenza di diversi fattori di rischio. In particolare, essere donna, soffrire di ipertensione e fumare è un mix di caratteristiche che aumenta fortemente il rischio di avere a che fare con un’emorragia cerebrale. Non solo, gli autori dello studio hanno anche identificato 3 nuovi fattori di rischio: un precedente infarto del miocardio, una storia di ictus da parte della madre e, per gli uomini, alti livelli di colesterolo.
Avevamo già dimostrato che i fattori di rischio associati allo stile di vita influenzano significativamente l’aspettativa di vita dei pazienti che sopravvivono a un’emorragia subaracnoidea e ora abbiamo dimostrato che gli stessi fattori di rischio influenzano drammaticamente anche lo stesso rischio di emorragia subaracnoidea
ha commentato Jaakko Kaprio, dell’Università di Helsinki, coordinatore della ricerca.
Appare perciò abbastanza chiaro che per prevenire l’emorragia subaracnoidea e aumentare l’aspettativa di vita dopo un’emorragia subaracnoidea è particolarmente importante smettere di fumare e trattare l’ipertensione.
Attualmente le emorragie subaracnoidee sono fatali nel 40-50% dei casi e per i medici è difficile capire se un eventuale aneurisma, che rompendosi può scatenare l’emorragia, è a rischio di rottura oppure no. Questa nuova scoperta potrebbe però aiutare a indirizzare le scelte dei medici di fronte a una diagnosi di aneurisma non rotto: per le donne fumatrici e ipertese potrebbe essere utile intraprendere un adeguato trattamento, mentre gli uomini che non hanno mai fumato e che non hanno problemi di ipertensione potrebbero farne a meno.
Speriamo
ha aggiunto Miikka Korja, primo autore della ricerca
che i nostri studi aiutino davvero i medici e i pazienti.
Via | Science Daily; Daily Mail
Foto | da Flickr di WarmSleepy