A SANA 2013 la crescita del biologico in Italia
Il bio resiste alla crisi e la domanda dei consumatori aumenta. I motivi? Sicurezza e qualità
Nonostante la crisi, l’agricoltura bio continua a vivere un periodo di forte espansione a livello internazionale e in Italia il mercato del biologico continua a crescere. E’ questo il quadro dipinto a SANA 2013, il salone internazionale del biologico e del naturale in corso in questi giorni alla Fiera di Bologna, durante un incontro organizzato dagli esperti del Sinab, il Sistema d’Informazione Nazionale sull’Agricoltura Biologica, in collaborazione con Ismea (l’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare), Iamb (Istituto agronomico mediterraneo Bari) e Mipaaf (Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali).
Nel 2012 il Bel Paese ha potuto contare su 49.709 gli operatori del settore, il 3% in più rispetto all’anno precedente, mentre la superficie coltivata a biologico ha superato il milione di ettari, registrando un aumento del 6,4% rispetto al 2011. Non è da meno il settore delle produzioni animali, che ha vissuto un’espansione del 32,2% nell’allevamento suinicolo e del 29,2% nell’apicoltura.
Una crescita, quella descritta, che si associa ad un aumento della domanda da parte dei consumatori. Nel primo semestre del 2013, infatti, gli acquisti domestici di biologico confezionato sono aumentati dell’8,8% in valore nonostante una flessione del 3,7% della spesa nel settore agroalimentare.
Il biologico, insomma, tiene duro e lo fa coinvolgendo tutta la nazione, che vede Sicilia e Calabria tra le regioni in cui è concentrato il numero maggiore di aziende agricole biologiche, mentre sono Emilia Romagna, Lombardia e Veneto a mantenere il primato in termini di aziende che trasformano le materie prime in prodotti pronti al consumo. Ma cosa acquistano gli italiani attingendo dagli scaffali bio? E quanto spendono per acquistare cibi biologici?
Dalla verdura fresca ai prodotti confezionati
Basta fare un rapido tour degli stand della fiera per rendersi conto che quello del biologico e del naturale è un mondo che non conosce confini: dalla frutta ai capi d’abbigliamento, passando per cosmetici e snack, l’offerta del settore investe ogni ambito della quotidianità.
Secondo i dati presentati da Ismea l’aumento degli acquisti registrato in questi primi 6 mesi del 2013 riguarda soprattutto biscotti, dolciumi e snack (+22,7% in valore), i prodotti ortofrutticoli (+14,6%) e le uova (+11,3%). Continua inoltre a crescere, seppur in misura minore, la richiesta di pasta, riso e sostituti del pane biologici (+8,4%), quella di miele e quella di omogeneizzati, mentre appare stabile il mercato dei prodotti lattiero-caseari e quello delle bevande bio.
In generale, ortofrutta, prodotti lattiero-caseari, uova, pasta, riso e sostituti del pane corrispondono al 71% della spesa bio nella grande distribuzione. Non esistono, invece, dati specifici riguardanti i negozi specializzati – il cui numero risulta comunque in aumento (+4,8% nel 2012 rispetto al 2011) – la vendita diretta, i gruppi di acquisto solidale (GAS) e i mercatini bio.
Prezzi stabili
Se nel 2012 i prezzi dei prodotti bio hanno subito un aumento del 2,1% rispetto al 2011, nel primo trimestre del 2013 sono rimasti sostanzialmente stabili, una tendenza diversa rispetto a quella dei prodotti convenzionali corrispondenti, il cui costo al consumo è aumentato del 4,4%. Non solo, tra il 2011 e il 2012 la differenza tra prodotti bio e prodotti convenzionali è diminuito, attestandosi nel primo trimestre del 2013 al 41%, quasi 8 punti in meno rispetto allo stesso periodo del 2012.
Una buona notizia per quel 54,5% di italiani che secondo i dati dell’Osservatorio SANA, consumano Bio food. Il motivo di questa diffusione? Per il 71,2% dei consumatori bio la scelta si basa sulla sicurezza degli alimenti, ma tra i più forti sostenitori una buona quota (29%) li acquista perché li considera “buoni”.
Quale che sia la motivazione di questo successo, come hanno sottolineato gli esperti del Sinab
il biologico italiano è ricco di storie, personaggi e soprattutto valori che le imprese impegnate nel settore riescono, sempre meglio, a raccontare.
Foto | @si.sol.