Placche in gola: a cosa sono dovute e come si curano
Placche in gola: perché vengono e come alleviare il dolore e il fastidio. Scopri cosa bisogna sapere su questo problema per combatterlo
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Hai mai sofferto di placche in gola? Se la risposta a questa domanda è si, saprai di certo che questo disturbo non colpisce esclusivamente durante l’infanzia, ma può interessare persone di tutte le età.
Le cosiddette “placche” sono uno dei sintomi che spesso accompagnano la tonsillite acuta. Ma esattamente, perché vengono le placche alla gola? E soprattutto, come risolvere il problema in maniera definitiva?
Vediamo cosa bisogna sapere in merito a questo fastidioso disturbo, e scopriamo come combatterlo in modo efficace.
Come riconoscere le placche in gola?
Prima di scoprire quali sono i migliori trattamenti contro le placche, bisognerà riconoscere e individuare il problema. Le placche in gola hanno l’aspetto di macchie o vescicole più o meno grandi di colore bianco-giallastro. Esse sono spesso visibili a occhio nudo, e possono localizzarsi nel rivestimento della mucosa della gola, sull’ugola, sulle tonsille e sul palato molle.
Non di rado, i pazienti tendono a confondere le placche con dei banali residui di cibo rimasti incastrati in queste particolari sedi. Per questa ragione, prima di assumere qualsiasi genere di farmaco contro le placche, bisognerà sottoporsi a una visita medica.
Chi rischia di più?
Sebbene possa interessare persone di ogni età, è pur vero che il problema sembra colpire più frequentemente i bambini, specialmente quelli di età compresa fra i 5 e i 15 anni.
A determinare tale maggiore incidenza nella popolazione pediatrica potrebbe essere la più frequente esposizione ai germi. I bambini in età scolastica sono infatti più spesso esposti ai batteri e ai virus che possono provocare la tonsillite e, di conseguenza, la comparsa delle placche in gola.
Il disturbo interessa più frequentemente anche le persone che hanno un sistema immunitario fragile o indebolito.
A cosa sono dovute le placche in gola? Le cause principali
Ma esattamente quali sono le cause delle placche? Ed esiste davvero un problema chiamato “placche in gola da stress”? La risposta a questa domanda, è no. Lo stress non può provocare la formazione delle vescicole nel cavo orale.
Invece, le placche sono generalmente accompagnate da altri malanni tipici, come ad esempio un brutto raffreddore o un’influenza. Questo disturbo è spesso causato infatti da un’infezione virale o batterica, o più raramente dalla presenza di funghi (come la Candida albicans).
Fra le più comuni cause delle placche alle tonsille vi è, ad esempio, l’adenovirus, protagonista e artefice di molti malanni di stagione. Le placche si presentano in genere in concomitanza con altri disturbi, come:
- Infiammazione delle tonsille (tonsillite) o della faringe (faringite)
- Mononucleosi causata dal virus di Epstein-Barr
- Calcoli tonsillari
- Influenza
- Infezione di origine virale che interessa l’apparato respiratorio
- Infezione di origine batterica, provocata, ad esempio, da uno streptococco (il più frequente è lo Streptococco Beta-emolitico di gruppo A – SBEGA).
Sintomi delle placche alla gola
Questo diffuso problema è accompagnato da una serie di sintomi caratteristici che è bene conoscere e, soprattutto, saper riconoscere. Fra i sintomi delle placche alla gola segnaliamo:
- Sensazione di dolore generalizzato all’interno della bocca
- Mal di gola
- Abbassamento della voce
- Dolore durante la deglutizione (talvolta anche inghiottire i liquidi o la semplice saliva può rivelarsi molto doloroso)
- Mal d’orecchio
- Tonsille ingrossate
- Ingrossamento dei linfonodi del collo
- Alito cattivo
- Febbre (questo sintomo non è tuttavia sempre presente)
- Comparsa di piccoli puntini rossi sulla lingua
Placche in gola e Covid: esiste un legame?
Dal momento che le placche tendono a manifestarsi in concomitanza con disturbi come infezioni virali o batteriche che interessano le vie respiratorie, potresti pensare che le placche siano anche un sintomo del Covid.
In realtà, allo stato attuale, non sembrano esservi evidenze di associazioni fra le due condizioni, a meno che i pazienti con Covid-19 non sviluppino una sovra-infezione di origine batterica.
Quanto tempo durano le placche alla gola?
Generalmente il disturbo può durare da una a due settimane, in base allo stato di salute generale e alle cause che ne hanno determinato l’insorgenza.
Quando consultare un medico?
Se hai notato la comparsa di strane macchie biancastre in gola o in bocca, sia che tu abbia febbre o che questo sia il solo disturbo manifestato, sarà importante consultare il medico ed esporre il problema. La figura professionale di riferimento, in tal caso, sarà l’otorinolaringoiatra.
Quest’ultimo, grazie all’esecuzione di un tampone faringeo, potrà stabilire se le placche in gola sono virali o batteriche, potrà individuare l’esatta causa del problema e consigliare l’approccio più adatto per risolverlo.
Come si curano le placche in gola?
Ma a questo punto, come affrontare il problema per alleviare il fastidio e il dolore? Come sempre, per poter individuare il trattamento più efficace, è importante conoscere la causa che ha scatenato il problema.
Se, ad esempio, il disturbo dovesse essere di origine batterica, il trattamento dovrebbe prevedere la somministrazione di farmaci antibiotici, che dovranno essere prescritti solo dopo un’attenta visita medica.
In caso di placche di origine virale, il medico consiglierà invece il riposo assoluto e l’assunzione di farmaci per alleviare i sintomi, come antipiretici per abbassare la febbre (come il paracetamolo), e antinfiammatori per ridurre il mal di gola. Qualora il problema dovesse essere provocato da funghi, il medico consiglierà una terapia antimicotica.
Se tonsilliti, placche e altri disturbi alla gola dovessero presentarsi con una certa frequenza, lo specialista potrebbe consigliare anche un intervento di tonsillectomia, che consiste nell’asportazione delle tonsille mediante operazione chirurgica. Tale intervento è molto semplice e viene eseguito di frequente, specialmente – ma non solo – nei bambini.
La tonsillectomia potrebbe essere indicata in caso di tonsilliti frequenti (che si verificano cioè più di 3 – 4 volte in un anno) o nei casi in cui il disturbo dovesse provocare disagi importanti, come apnea notturna, difficoltà a respirare, ascessi e forti problemi nella deglutizione.
Placche in gola: rimedi naturali
Se il trattamento delle placche prevede generalmente l’impiego di farmaci (specialmente per quelle di origine batterica), è tuttavia possibile rifarsi a dei rimedi naturali e non farmacologici per alleviare il fastidio. Vediamo di seguito quali sono i migliori da provare.
Tisane alle erbe
Potresti trovare sollievo grazie a delle tisane alle erbe (ad esempio, a base di timo o salvia) o sciogliendo in bocca un cucchiaino di miele. Per una tisana benefica, prova anche lo zenzero. Ti basterà staccarne un pezzetto di radice fresca, far bollire l’acqua e lasciare in infusione per 10 minuti, quindi filtra l’acqua e sorseggia la tua tisana.
Spray al propoli per placche in gola
Anche uno spray al propoli potrebbe aiutarti ad alleviare il fastidio, favorendo il processo di guarigione e proteggendo la mucosa orale.
Gargarismi contro le placche alla gola
Per alleviare il fastidio e favorire la guarigione, potresti fare anche dei gargarismi con un bicchiere di acqua a temperatura ambiente e mezzo cucchiaino di sale.
Si consiglia inoltre di bere abbastanza durante la giornata, in modo da mantenere la gola ben idratata. Fin quando le placche in gola non saranno sparite del tutto, evita infine di assumere cibi o bevande potenzialmente irritanti, come ad esempio gli alimenti piccanti o le bevande bollenti.
Come prevenire il problema?
Dover fare i conti con il dolore delle placche alla gola non è mai semplice, quindi non possiamo fare a meno di chiederci: come fare a prevenire il problema in futuro?
Oltre a seguire una corretta igiene orale (quindi lavare i denti regolarmente e usare filo interdentale, collutorio e pulisci lingua, noto anche con il nome di nettalingua), sarà utile proteggere la gola quando fa freddo, evitando dannosi sbalzi di temperatura. Evita inoltre di avere contatti ravvicinati con persone affette da raffreddori o da influenza, o di scambiare oggetti personali (come spazzolino, rossetto, asciugamani) con altre persone. Infine, mantieni sempre una corretta igiene delle mani.