Tumori maligni del sangue, la Francia riconosce il legame con i pesticidi
La proposta è di inserire queste patologie fra le malattie associate alla professione agricola
Il legame tra l’uso dei pesticidi è l’insorgenza di tumori maligni del sangue è talmente stretto che l’Alto Commissariato francese per le Patologie Professionali in Agricoltura (il Cosmap) ha proposto di includere nella lista delle patologie professionali del settore dell’agricoltura anche queste forme tumorali, che vanno quindi ad aggiungersi all’elenco delle malattie scatenate dall’esposizione alle molecole chimiche presenti in questi prodotti.
La proposta ha suscitato un certo fermento fra le parti in causa. Nessuno, però, ha messo in dubbio l’esistenza di un nesso di causa-effetto tra i pesticidi e i tumori maligni del sangue. Nemmeno la Federazione Nazionale francese dei Sindacati degli Agricoltori (Fnsea), che ha apertamente manifestato la sua opposizione al provvedimento, ha negato tale legame. Piuttosto, le sue argomentazioni hanno riguardato la necessità di condivisione delle responsabilità fra tutte le parti in causa, Stato e aziende produttrici dei pesticidi incluse. L’inclusione nell’elenco delle patologie professionali farebbe infatti gravare l’intero indennizzo dovuto al lavoratore sul datore di lavoro e sugli altri lavoratori estranei al settore agricolo.
Non solo sangue
Quello con le neoplasie maligne del sangue non è l’unico legame fra i pesticidi e un grave problema di salute. Nel maggio del 2012 lo stesso Governo francese ha riconosciuto il rapporto causa-effetto tra questi prodotti chimici e la malattia di Parkinson.
Da parte loro le aziende produttrici hanno sempre sostenuto che i pesticidi non fossero pericolosi se utilizzati seguendo le raccomandazioni. Sarebbero, quindi, condizioni come la sovraesposizione a mettere in pericolo la salute di agricoltori e cittadini. In realtà, però, sembrerebbe che la quantità di pesticidi utilizzata non sia così determinante perché le molecole presenti al loro interno sarebbero dannose anche a dosi molto basse.
Fra le altre malattie per cui potrebbe essere riconosciuto un nesso con l’esposizione a questi prodotti sono inclusi anche la leucemia e il cancro alla vescica, alla prostata e al cervello.
Via | Mieli d’Italia; fnsea