Metodo Stamina, per il ministro Lorenzin non è una cura
Nuove discussioni sul Metodo Stamina, il metodo sperimentale di cura sviluppato da Davide Vannoni: l'intervento del Ministro della Sanità.
Continua senza tregua la discussione politica e sanitaria sull’efficacia del metodo Stamina, la terapia a base di cellule staminali ideata da Davide Vannoni per il trattamento sperimentale di alcune forme tumorali. Dopo il decreto firmato dal Ministro della Salute Beatrice Lorenzin circa tre settimane fa, e la promessa dell’ideatore del metodo di consegnare i protocolli di cura il 1 Agosto, è stata la stessa rappresentante delle istituzioni ad intervenire nuovamente nel dibattito ai microfoni di Radio1 nella trasmissione Prima di Tutto, dichiarando nettamente la sua posizione in merito:
I pazienti non devono pensare a Stamina come un metodo di cura perché non lo è. Sbaglia chi, in deroga alle norme vigenti e alla sospensione del Tar per quanto riguarda gli ospedali di Brescia , continua ad autorizzare pazienti a sottoporsi a delle cure che non sono tali, è un grande errore che crea confusione e illusioni nella fascia di popolazione affetta da malattie rare o incurabili.
Decisa e perentoria il ministro Beatrice Lorenzin intorno a questo nuovo metodo di terapia sperimentale nel quale sono riposte le speranze di moltissimi malati di cancro in Italia: le continue speculazioni e accuse che stanno travolgendo questa nuova sperimentazione sono all’ordine del giorno e tendono a confondere ulteriormente le già numerose informazioni, generando aspettative molto alte.
Il Metodo Stamina non è una cura definitivamente salvifica e sta entrando in sperimentazione proprio per verificarne l’efficacia, anche se si parla già di interessi economici e scopi di lucro che vanno ad adombrare sempre di più la ricerca scientifica italiana. A tal proposito il ministro Lorenzin ha aggiunto, sempre nell’intervista di stamani:
di fronte a vicende come questa che riguardano la sperimentazione di cure per malattie rare con metodologie non ortodosse è evidente che ci possano essere interessi economici in agguato.
Via | Corriere