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Sla, gli sportivi sono più a rischio?

La sclerosi laterale amiotrofica ha fatto molte vittime nel mondo dello sport. Secondo gli esperti potrebbe esserci un motivo ben preciso

Sla, gli sportivi sono più a rischio?

La Sla ha fatto la sua nuova vittima nel mondo dello sport: Stefano Borgonovo, ex giocatore di Fiorentina e Milan che aveva annunciato di essere malato di sclerosi laterale amiotrofica il 5 settembre 2008, ha concluso così la sua battaglia con la malattia. Il suo nome va ad aggiungersi a quelli di molti altri sportivi deceduti a causa della Sla.

E’ proprio il numero elevato di casi di questa patologia neurodegenerativa, tristemente nota perché porta alla paralisi progressiva dei muscoli volontari, ad aver portato gli esperti a domandarsi se potesse esserci un’associazione tra la pratica di uno sport e il rischio di sviluppare la Sla.

In effetti le cause esatte dell’insorgenza della malattia non sono ancora note, ma quello che si sa esattamente è da cosa deriva l’altro nome con cui è conosciuta, morbo di Lou Gehrig, un nome dedicato al famoso giocatore di baseball, Lou Gehrig, cui è stata diagnosticata la Sla nel 1939.

La letteratura medica è piena di casi di questo tipo e le prove dell’associazione non mancano. In particolare, alcuni studi hanno rilevato un maggior rischio di Sla fra gli atleti di sport da contatto.

Una ricerca condotta proprio in Italia fra i calciatori professionisti ha dimostrato che il tasso di incidenza di questa malattia è 6,5 volte più elevato di quanto non sia nella popolazione generale, dove colpisce 1-3 individui ogni 100mila.

Una situazione simile è stata riscontrata anche fra i giocatori di football americano. In base al numero di atleti professionisti cui è stata diagnosticata la Sla è stato stimato che il loro rischio di sviluppare la malattia si almeno 8 volte superiore alla media.

Secondo gli esperti una possibile spiegazione di questo aumento del rischio di Sla fra gli sportivi possano essere i ripetuti traumi alla testa con cui gli atleti si trovano ad avere a che fare. Uno studio pubblicato nel 2010 sul Journal of Neuropathology and Experimental Neurology ha infatti dimostrato che questi traumi sono associati agli stessi problemi di degenerazione dei neuroni tipici della Sla.

L’aumento del rischio, quindi, potrebbe non riguardare solo gli sportivi, ma tutte le persone che sono esposte a continui traumi alla testa. Per quanto riguarda, però, le esatte cause della malattia, i dubbi restano ancora molti.

Via | Science Daily

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