Ozopulmin, i Nas raccomandano di non utilizzare le supposte contraffatte
Secondo Federfarma non sono più in commercio da circa un anno, ma il nucleo antisofisticazione raccomanda di controllare tra i medicinali conservati in casa
In seguito alla notizia dell’arresto di 3 dirigenti di Geymonat accusati di aver contraffatto le supposte per bambini Ozopulmin il vicecomandante dei Nas Antonio Diomeda ha esortato i cittadini a non utilizzare il farmaco e di portare eventuali confezioni presenti fra le scorte dei medicinali nelle farmacie, alle stazioni dei carabinieri o al comando dei Nas.
Secondo il nucleo antisofisticazione dell’arma sarebbero infatti ancora circa 9.500 le confezioni di Ozopulmin nelle case degli italiani. Infatti, anche se Federfarma ha precisato che il farmaco in questione non è più in commercio nelle farmacie italiane da circa un anno, nelle case potrebbe essere conservata ancora qualcuna delle confezioni incriminate.
Quello dei Nas è, quindi,
un avvertimento rivolto a pazienti e famiglie
commenta Annarosa Racca, presidente di Federfarma, aggiungendo:
Abbiamo già dato indicazioni alle farmacie associate perché rivolgano la stessa raccomandazione alla clientela.
Chi ha acquistato o utilizzato il farmaco può unirsi alla class action promossa dal Codacons s favore dei consumatori.
Stiamo già predisponendo le basi per una azione collettiva da parte dei consumatori di Ozopulmin finalizzata, una volta accertati gli illeciti, a far ottenere a chi ha acquistato o utilizzato il prodotto il risarcimento dei danni subiti, sia sotto il profilo economico che sotto quello dei rischi sanitari corsi, in relazione all’inefficacia del medicinale e al conseguente possibile aggravamento delle condizioni di salute di chi lo assunto
spiega Carlo Rienzi, presidente dell’associazione dei consumatori.
Ci costituiremo inoltre parte offesa nel procedimento nei confronti dei responsabili degli illeciti contestati.
Secondo l’associazione le responsabilità non sarebbero, però, solo della Geymonat e dovrebbe essere fatta chiarezza anche sul ruolo del Ministero della Salute e dell’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, sia nella commercializzazione del farmaco che è risultato contraffatto, sia nei controlli eseguiti.