Artrite reumatoide: diagnosi, sintomi e cure
Colpisce le articolazioni, attaccate dal loro stesso sistema immunitario, ma risalire alle sue cause è difficile. L'importante è riconoscerla precocemente per iniziare il prima possibile ad assumere i farmaci. Ecco quali
L’artrite reumatoide è una malattia che colpisce le articolazioni infiammandole e deformandole in modo anche molto grave, tanto da arrivare a compromettere fortemente la qualità della vita di chi ne soffre. In Italia sono circa 400 mila le persone che convivono con questa patologia, che rappresenta il 6% circa di tutti i casi di malattie reumatiche. Nel resto del mondo la situazione non è molto diversa: l’artrite reumatoide colpisce, infatti, l’1% della popolazione mondiale, una quota che secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità è destinata ad aumentare almeno in Europa, complice l’invecchiamento della popolazione.
Le cause scatenanti la malattia non sono ancora note. Ciò che è certo è che si tratta di una malattia infiammatoria cronica di origine autoimmune. In altre parole, il sistema immunitario di attiva per errore nei confronti dei tessuti delle articolazioni, scatenando una reazione infiammatoria.
Ad essere maggiormente colpite sono le articolazioni presenti nelle mani e nei piedi. I sintomi principali sono dolore, gonfiore, rigidità, difficoltà nei movimenti e perdita di funzionalità, che nella maggior parte riguardano entrambi i lati del corpo. A questi disturbi possono associarsi anche altri problemi, come inappetenza, febbre e astenia, un senso di debolezza e di affaticamento che si aggrava in seguito a sforzi fisici.
Diagnosi e terapia
La diagnosi dell’artrite reumatoide passa attraverso una visita clinica, esami radiografici e test di laboratorio, in particolare il Reuma test. L’identificazione precoce della malattia è fondamentale per fermarne la progressione ed evitare il più possibile che le articolazioni subiscano danni irreversibili. In caso contrario la probabilità che l’artrite reumatoide porti a gravi deformità delle articolazioni è del 70-80%.
Dopo la diagnosi le terapie devono essere mirate sia alla riduzione del dolore e dell’infiammazione, sia all’arresto – o perlomeno al rallentamento – della progressione della malattia e al miglioramento dell’efficienza fisica e del benessere di chi ne soffre.
I danni alle articolazioni possono essere contrastati con i cosiddetti DMARD (Disease-Modifying Antirheumatic Drugs). Fra questi farmaci il più utilizzato è il metotrexato, un potente antinfiammatorio che però non può bloccare completamente la progressione del danno. Un’alternativa più efficace è rappresentata dai farmaci biologici, che inibiscono il TNF-alpha (Tumor Necrosis Factor alpha), una proteina prodotta dal sistema immunitario che gioca un ruolo fondamentale nell’infiammazione associata all’artrite reumatoide.
Via | Comunicato stampa
Foto | da Flickr di MyArthritis