Nuova Sars, negativi al secondo test i 10 casi sospetti
Il secondo test condotto sulle persone che sono state a stretto contatto con i tre pazienti toscani affetti dal virus della nuova Sars è risultato negativo. E intanto l'Istituto Superiore della Sanità tranquillizza: è tutto sotto controllo.
Negativi i nuovi test che sono stati condotti sui campioni di otto persone che sono entrate in stretto contatto con i tre pazienti affetti dal virus della nuova Sars, che in Arabia Saudita ha causato la morte di 18 persone. I campioni, inviati all’Istituto Superiore della Sanità, sono risultati completamente negativi, come annunciato da Gianni Rezza, direttore del Dipartimento malattie infettive dell’ISS.
I nuovi casi di Sars in Italia avevano destato clamore, ma la preoccupazione è rientrata quando ad un secondo test i campioni sono risultati negativi.
I pazienti, al primo tampone faringeo, erano risultati positivi, ma gli infettologi non erano convinti, dal momento che nessun paziente lamentava i sintomi della nuova Sars. Per questo motivo i campioni sono stati mandati ad un secondo controllo, che è risultato negativo. Al momento non sono registrati nuovi casi, anche se la sorveglianza rimane alta.
Al momento sono 60 le persone monitorate che sono entrate in contatto con i pazienti affetti da nuova Sars. Si tratta di famigliari, amici, colleghi di lavoro, personale medico. 40 di loro sono già state sottoposte ai test.
Beatrice Lorenzin, ministro della Salute, tranquillizza, non c’è nessun allarmismo, la situazione è sotto controllo. Le persone venute a contatto con i pazienti malati stanno bene e i tre pazienti sono sotto controllo. Ma la situazione è monitorata e rientra nella casistica degli altri paesi europei.
Gianni Rezza sottolinea anche che il virus non ha subito alcuna mutazione:
Per poter dire con assoluta certezza che il virus è mutato bisogna sequenziarlo e analizzarlo e per ora ciò non è stato fatto. Per ora possiamo solo dire che non ci sono evidenze scientifiche di una mutazione o di particolare aggressività del virus.
Via | Corriere