Ridurre del 3% i permessi per malattia: il piano anti-crisi dell’Inps
I soldi sono pochi, la crisi è sempre più profonda e l’Inps ha comunicato un piano di risparmio davvero impegnativo. A farne le spese sono, ancora una volta, i dipendenti che quest’anno avranno un decurtamento del 3 percento dei giorni di malattia rispetto al 2012.
Come si fa ad applicare questa nuova regola? Ovviamente con visite fiscale severe e puntuali. I medici sono già sul piede di guerra. Questo piano non solo quindi riduce la malattia, ma ovviamente mette in dubbio anche la professionalità dei medici. Le visite fiscali, infatti, servono per verificare la veridicità del certificato medico e ovviamente punire i falsi malati. Non è una tendenza comune, ma non è neppure rara. Consideriamo che dal quarto giorno di malattia in poi a pagare è l’Inps (al posto del datore) e cancellare i giorni di permesso immotivati vuol dire far risparmiare l’istituto di previdenza.
Questa logica non fa una piega, considerando che spesso i servizi sono di scarsa qualità proprio perché lo stato è obbligare a sovvenzionare le scorciatoie di numerosi furbetti. È il taglio del 3 percento dei giorni di malattia, che però fa scoppiare la polemica. Roberto Carlo Rossi, presidente dell’ordine dei medici di Milano, ha commentato:
Così l’Inps dice che il 3% dei certificati firmati dai medici di famiglia è falso. Hanno messo la malattia delle persone alla voce costi, come la carta per le stampanti o il toner. Inaccettabile. Il medico che formula una prognosi non può e non deve seguire logiche di carattere economicistico.
Tagliare la sanità per correggere le finanze dello stato può davvero creare delle tensioni e dei malumori pesanti, appesantendo ancordi più le casse delle famiglie.