La cucina metabolica insegna a cucinare sano a Brescia
Una dieta che non sia solo buona, ma che sappia anche curare le malattie. E' la cucina metabolica dello chef Barbieri.
Dieta e salute. È un matrimonio spesso un po’ vivace, ma rappresenta un’unione proficua se coltivata nel modo giusto. È un esempio di arte culinaria combinata al rispetto delle materie e prevenzione di malattie, quali il diabete e l’ipertensione, la cucina lineare metabolica dello chef Luca Barbieri. Questo mago dei fornelli ha inventato un nuovo modo di cucinare in grado di esaltare il gusto, ma di tenere anche lontane numerose patologie.
La dieta metabolica è stata promossa da moltissimi medici, infatti, è utilizzata come supporto alla cura di oltre 20 patologie cliniche. Il celebre che bresciano, proprio in questi giorni, ha concluso una nuova sperimentazione su tecniche e ricette a supporto delle emato-oncologie e delle leucemie infantili. Il materiale farà parte del suo nuovo libro, nelle librerie entro la fine dell’anno.
Partiamo dal presupposto che la naturopatia non risolve ogni cosa, ma se affiancata alla medicina tradizionale può prevenire o potenziare le cure. Con questa logica possiamo guardare anche all’alimentazione: Barbieri lavora secondo il principio che il cibo è il primo farmaco. Il cibo però va trattato nel modo giusto, a seconda del problema. Per esempio, è stato in grado di dimostrare che gli alimenti conservati e cucinati sottovuoto sono un prezioso aiuto alla cura delle leucemie infantili, perché i piccoli devono stare attenti alle contaminazioni batteriche.
E mentre è impegnato sul fronte dei tumori infantili, è caldo di stampa la sua ultima e interessante fatica: “Progetto No Glutine – Le intolleranze in tavola» (208 pagine, Compagnia della Stampa, Massetti Rodella Editori). Lo chef ha dichiarato:
Ogni ricetta è figlia di un progetto che sceglie e bilancia le materie prime, prassi e temperature di cottura. Il ricettario è un master, una base di lavoro, uno spartito che trasforma chi lo interpreta in un artista dei fornelli. Il vero obiettivo, però, è dare un’identità alla cucina senza glutine
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Via | BresciaOggi
Foto | Flickr