Chiusura Opg, psichiatri lanciano allarme: 800 malati senza cure
Il primo aprile gli Ospedali psichiatrici giudiziari chiuderanno e secondo gli psichiatri 800 malati rischiano di rimanere senza cure
Niente più cure garantite per chi è affetto da gravi disturbi mentali: è questo lo scenario che secondo la Società italiana di psichiatria (Sip) si prospetta dal prossimo 1 aprile, data alla quale gli ospedali psichiatrici giudiziari (Opg) presenti sul territorio italiano dovranno chiudere i battenti. A stabilirlo è un disegno di legge voluto dal Ministero della Salute e da quello della Giustizia, alla cui approvazione non è, però, seguita la definizione di strutture di assistenza alternative. Per questo durante una conferenza stampa alla Camera la Sip ha chiesto una proroga dei termini stabiliti dalla legge, senza la quale, ha spiegato Emilio Sacchetti, Ordinario di Psichiatria presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Brescia, si potrebbero verificare
problemi di sicurezza per il rischio di reiterazione di reati da parte di alcuni dei pazienti.
Gli attuali ospiti degli Opg che si ritroveranno soli e a rischio cure sono 800. Molti saranno trasferiti nelle carceri, dove, denuncia la Sip, l’assistenza psichiatrica è carente e dove sono già detenuti più di 10 mila persone affette da disturbi psichici, malattie infettive o dipendenze.
Non che negli Opg la situazione sia di molto migliore. Da anni la denuncia delle condizioni in cui versano i malati psichiatrici in Italia passa attraverso diversi canali (se ne è occupato anche Simone Cristicchi con la canzone “Ti regalerò una rosa” e con il Dvd-documentario “Dall’altra parte del cancello”) e una recente Commissione d’inchiesta parlamentare, guidata dal senatore Ignazio Marino, ha denunciato il degrado e l’abbandono dei 6 Opg sparsi sul territorio italiano, definiti
luoghi infernali, rimasti inalterati dal 1930.
Ma nonostante se ne parli da tempo e l’emendamento sia stato approvato il 25 gennaio 2012, secondo la Sip il paese è ancora
impreparato a gestire e collocare questi pazienti, alcuni anche pericolosi, a causa dell’assenza di strutture alternative o di finanziamenti che seppur stanziati non sono facilmente fruibili.
Secondo Claudio Mencacci, presidente Sip, il disegno di legge
è stato portato avanti senza sentire ragioni. Questo non è accettabile, così come che agli psichiatri, che a causa di questo provvedimento saranno gravati da ulteriori responsabilità civili e penali, venga richiesta una funzione di vigilanza e custodia di questi malati invece di svolgere le funzioni di cura che loro competono.
Come ha spiegato Marino,
già da molti mesi la Commissione d’inchiesta ha formulato una proposta per l’attuazione della riforma sugli Ospedali psichiatrici giudiziari.
Il 15 ottobre 2012 mi sono recato dal Presidente del Consiglio Mario Monti per esprimere grande preoccupazione e suggerire al Governo una soluzione: si nomini una figura che abbia pieni poteri per applicare la legge votata dal Parlamento e che possa gestire il percorso di chiusura e le risorse economiche messe a disposizione. Ci è stato detto che non era possibile, ma questa rimane la nostra proposta anche per il prossimo Governo.
A questo punto, deve esserci un impegno vero da parte delle Regioni: bisogna attuare in via definitiva questa riforma per consentire ai folli autori di reato privati della libertà di poter avere accesso alle cure di cui hanno diritto e al rispetto della loro dignità umana.
Via | La Stampa; Quotidiano Sanità
Foto | Flickr