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Epilazione definitiva, mito o realtà?

L'epilazione definitiva non garantisce che i peli scompaiano per sempre. Ecco i fattori che influenzano il risultato finale

Epilazione definitiva, mito o realtà?

L’epilazione definitiva non esiste. A sostenerlo è Roberto Pinotti, direttore sanitario di Eubeauty Medical Center di Affi (Verona), che avverte i consumatori sulle bugie che potrebbero essere raccontate nei centri estetici. Secondo l’esperto sarebbe più corretto di parlare di epilazione permanente, un concetto diverso da quello dell’eliminazione definitiva dei peli superflui. Quella “permanente” non sarebbe, infatti, un’eliminazione “definitiva”, ma “a lungo termine”.

Cavilli linguistici a parte, qual è il risultato che ci si può aspettare dall’epilazione definitiva? Di sicuro, spiega Pinotti, un risultato molto più duraturo rispetto a quello ottenibile con qualsiasi altro sistema di epilazione o di depilazione, ma variabile a seconda di alcune caratteristiche individuali. Ecco quali.

Come ha spiegato Pinotti

Il mancato raggiungimento del risultato cosiddetto definitivo non è dovuto ad un limite tecnologico dei dispositivi, ma è condizionato proprio dai vari fattori che influiscono sul ciclo di sviluppo del pelo, prima di tutto, fattori genetici e familiari individuali che attivano i follicoli che producono peli. In altre parole, ogni essere umano possiede circa lo stesso numero di follicoli piliferi ma solo una parte di essi è funzionalmente attiva. Ad esempio, un uomo con il dorso particolarmente peloso avrà un numero maggiore di follicoli piliferi attivi rispetto a quello di un altro tendenzialmente glabro, ma il numero totale dei follicoli, invece, sarà simile in entrambi.

Inoltre, la valutazione del fototipo della persona e della tipologia del pelo da trattare ovvero colore, diametro del fusto e densità pilifera, e il corretto settaggio della strumentazione sono elementi indiscutibili per un’epilazione permanente ottimale.

Insomma, per quanto siano efficaci i dispositivi utilizzati, certi peli sono duri a morire. I sistemi a luce pulsata riducono molto la velocità di ricrescita del pelo, ma potrebbero richiedere di ripetere il trattamento ogni 4 o 5 mesi.

Questi sistemi rimuovono pelo per pelo agendo sul follicolo, permettendo lo stesso risultato ottenibile con la ceretta, che elimina tutta la struttura e non solo la parte esterna (unico risultato raggiungibile, ad esempio, depilandosi con un rasoio).

Grazie all’emissione di un impulso luminoso che penetra attraverso la cute, la luce interagisce con il follicolo pilifero e distrugge il pelo con il calore

ha spiegato Pinotti.

La melanina del gambo, cioè la parte centrale del pelo, assorbe l’irradiazione luminosa del laser a luce pulsata e, a causa del trattamento termico, le cellule adiacenti, responsabili della genesi e della crescita del pelo, vengono danneggiate in modo permanente.

L’esperto ha sottolineato che è fondamentale colpire in modo selettivo il bulbo per non danneggiare la pelle con il calore sviluppato dal laser. Per evitare fastidi e danni ci si può affidare acentri che utilizzino macchinari dotati di sistemi di raffreddamento, particolarmente apprezzati, ha spiegato Pinotti,

dagli uomini su aree grandi come la schiena e dalle donne soprattutto per l’area bikini e volto.

Via | Comunicato stampa
Foto | Flickr

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