Elezioni 2013: le politiche per le salute proposte dal Movimento 5 Stelle
Il Programma del Movimento 5 Stelle prevede punti fondamentali per risanare il sistema sanitario italiano.
Il programma del Movimento 5 Stelle per le prossime elezioni politiche che si terranno in Italia a febbraio 2013 è molto chiaro in materia di salute: nell’elenco dei punti da affrontare, in caso di vittoria alle elezioni, una sezione intera è dedicata proprio al tema della salute, con progetti ben precisi per risanare il nostro sistema sanitario.
A tal proposito molto interessanti anche le proposte legate a tematiche ambientali a stretto contatto con l’ambito della salute (rendere inaccessibili alle auto i centri delle città promuovendo una circolazione su due ruote, potenziamento dei mezzi di trasporto pubblico per ridurre l’inquinamento delle nostre città), mentre per quello che riguarda la salute il Movimento 5 Stelle sottolinea come il nostro sia uno dei pochi paesi con sistema sanitario pubblico ad accesso universale, ma ci sono troppe cose che non vanno.
Il Movimento 5 Stelle nella sezione Salute recita così:
L’Italia è uno dei pochi paesi con un sistema sanitario pubblico ad accesso universali. Due fatti però stanno minando alle basi l’universalità e l’omogeneità del Servizio Sanitario Nazionale: la Devolution, che affida alle regioni l’assistenza sanitaria e il suo finanziamento e accentua le differenze territoriali, e la sanità privata che sottrae risorse e talenti al pubblico. Si tende inoltre a organizzare la Sanità come un’azienda e a far prevalere gli obiettivi economici rispetto a quelli di salute e di qualità dei servizi.
Cosa propone il partito di Grillo? Ecco tutti i punti del programma del Movimento 5 Stelle che riguardano la salute e che sono stati proposti in occasione della candidatura del movimento alle elezioni politiche di febbraio 2013:
- Gratuità delle cure ed equità di accesso, per poter garantire l’accesso ai servizi del Sistema Sanitario Nazionale in maniera gratuita e universale, con ticket a pagamento proporzionali al reddito per prestazioni non essenziali e un monitoraggio costante degli effetti della devolution, con correzioni se necessarie.
- Promozione dei farmaci generici e fuori brevetto, meno costosi di quelli “griffati” e che garantiscono gli stessi effetti. I medici dovrebbero poi essere obbligati a prescrivere i principi attivi dei farmaci e non il loro nome commerciale.
- Programma di educazione indipendente pubblico sull’uso corretto dei medicinali.
- Politiche a livello nazionale per promuovere stili di vita salutari, scelte di consumo consapevoli e di automedicazione semplice.
- Politiche di informazione sulla prevenzione primaria e sui limiti della prevenzione secondaria.
- Sistema di misurazione della qualità degli interventi negli ospedali italiani, con dati he devono essere di pubblico dominio.
- Proibire incentivi economici agli informatori medici sulla vendita dei farmaci.
- Separazione delle carriere di medico pubblico e privato.
- Incentivazione della permanenza dei medici nella struttura pubblica.
- Criteri di merito e di trasparenza nelle nomine dei primari.
- Inoltre, le liste di attesa devono essere pubbliche e disponibili online, così come le convenzioni tra le strutture private, devono essere istituiti dei centri di prenotazione unici fruibili online e fatti investimenti sui consultori famigliari.
- Limitazione dell’influenza dei direttori generali nelle ASL e negli ospedali con relativa reintroduzione dei Consigli di Amministrazione.
- Allineamento agli altri stati europei, seguendo le indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, per l’applicazione delle terapie del dolore.
- Possibilità di destinare l’8 per mille alla ricerca scientifica.
- Finanziare la ricerca indipendente con i fondi destinati alla ricerca militare.
- Finanziare e promuovere ricerche sugli effetti sulla salute, soprattutto legati alla disuguaglianza e all’inquinamento ambientale.
- Promuovere la ricerca sulle malattie rare.
- Introdurre la valutazione sull’impatto sanitario delle politiche pubbliche.
- Eliminazione degli inceneritori.
- Introdurre il reato di strage per danni provocati dalle politiche locali e nazionali, con conseguenti malattie e decessi dei cittadini.
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