Benessereblog Salute Aspirina tutti i giorni, il rischio è la degenerazione maculare senile

Aspirina tutti i giorni, il rischio è la degenerazione maculare senile

Assumere regolarmente aspirina può mettere a rischio gli occhi aumentando l'incidenza della prima causa di cecità nella terza età

Aspirina tutti i giorni, il rischio è la degenerazione maculare senile

Nuove notizie nel mondo dell’aspirina. Questa volta non si tratta, però, di buone novelle: secondo uno studio di Gerald Liew e colleghi dell’Università di Sydney (Australia), pubblicato su JAMA Internal Medicine, assumere regolarmente questo farmaco aumenta il rischio di sviluppare la malattia che rappresenta la prima causa di cecità nella terza età, la degenerazione maculare senile (Dmle) neovascolare.

I ricercatori australiani hanno analizzato l’incidenza della Dmle neovascolare in 2.389 individui il cui stato di salute è stato monitorato per 15 anni. Fra questi, il 10,8% assumeva abitualmente l’aspirina, il cui principio attivo non è utile solo per combattere dolori e infiammazione, ma anche per proteggere la salute di chi è a rischio di eventi cardiovascolari, come l’infarto, grazie alla sua capacità di mantenere il sangue più fluido. Al termine dello studio, durante il quale il 24,5% dei partecipanti ha sviluppato la malattia, gli scienziati hanno rilevato che

l’incidenza cumulativa della Dmle neovascolare fra gli utilizzatori non regolari di aspirina era dello 0,8% dopo 5 anni, dell’1,6% dopo 10 anni e del 3,7% dopo 15 anni; fra gli utilizzatori regolari di aspirina l’incidenza cumulativa era, rispettivamente, dell’1,9% dopo 5 anni, del 7% dopo 10 anni e del 9,3% dopo 15 anni.

Che l’aspirina faccia più male che bene?

Sia gli autori dello studio, sia altri esperti concordano sul fatto che al momento le prove a carico del farmaco sono ancora troppo poche per indurre alla sospensione delle terapie a base di aspirina. L’unica eccezione, spiegano Liew e colleghi, potrebbero essere i

pazienti con forti fattori di rischio per la Dmle neovascolare.

Sulle pagine dello stesso numero di JAMA Internal Medicine, Sanjay Kaul e George Diamond, esperti del Cedars-Sinai Medical Center di Los Angeles, hanno commentato:

Dal punto di vista puramente medico-scientifico la forza delle prove non è sufficientemente elevata per direzionare in senso clinico.

In assenza di prove definitive su se limitare l’esposizione all’aspirina riduce il rischio di Dmle, il comportamento ovvio è mantenere lo status quo.

Via | EurekAlert!
Foto | Flickr

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