Tumore al seno: cause, sintomi, cure
Il tumore al seno è considerato il più frequente tipo di tumore che colpisce le donne: vediamo quali sono le cause, i sintomi, le cure e come prevenirlo.
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Il tumore al seno è una malattia causata dalla crescita incontrollata delle cellule del seno. Di tale patologia esistono diversi tipi che possono interessare sia le donne che gli uomini (nonostante l’incidenza nel sesso femminile sia molto più elevata).
Il tumore al seno, i cui sintomi – visibili e non – possono essere diversi, può avere origine in diverse zone dello stesso. Può iniziare dai lobi, dai dotti o dal tessuto connettivo. Ma può anche diffondersi al di fuori attraverso vasi sanguigni e vasi linfatici. Quando il tumore al seno è curabile, qual è il peggiore ed in quanto tempo si sviluppa? Facciamo chiarezza.
Tumore al seno, cos’è
È una condizione che può colpire 1 donna su 8, ed è considerato il più frequente tipo di tumore che colpisce le donne. Secondo i dati riportati nel report “I numeri del cancro in Italia 2020” a cura di AIRTUM e AIOM (tra gli altri), il tumore della mammella è la neoplasia più frequente in Italia. Tale malattia può avere origine da numerose cause, e si verifica quando alcune cellule del seno iniziano a crescere in maniera anomala dividendosi più rapidamente rispetto alle cellule sane. Ciò provoca un loro accumulo che dà vita ad un nodulo o una massa.
Esistono numerosi tipi di tumore del seno: la maggior parte di questi sono carcinomi, ovvero tumori che prendono origine da cellule epiteliali. Gli altri si suddividono in:
- Carcinoma duttale (rappresenta tra il 70 e l’80 % di tutte le forme di cancro del seno)
- Carcinoma lobulare (rappresenta il 10-15 % di tutti i tumori del seno)
Da annoverarsi tra i tumori al seno meno preoccupanti, ovvero con generale prognosi favorevole, sono il carcinoma tubulare, quello papillare, quello mucinoso e quello cribriforme. Ma anche il carcinoma intraduttale in situ, che ha solitamente esito positivo in quanto caratterizzato da una prognosi molto favorevole. Da citare è anche il fibroadenoma mammario, tumore benigno al seno che si sviluppa soprattutto nelle donne giovani (fino ai 30 anni di età).
A questo punto, però, la domanda sorge spontanea: “Qual è il tumore più pericoloso al seno?” Si tratta del triplo negativo, che è uno dei più aggressivi e difficili da curare. Probabilmente è questo il peggiore.
Tumore al seno sintomi
Il tumore al seno si può manifestare con diversi sintomi visibili, tutti legati all’aspetto o alla consistenza delle mammelle.
- Il più conosciuto è la presenza di grumi o noduli riconoscibili al tatto perché caratterizzati da una consistenza diversa rispetto ai tessuti circostanti.
- Cambiamenti nelle dimensioni o nella forma del seno e alterazioni della pelle che lo ricopre (ad esempio la formazione di fossette o arrossamenti)
- Problemi al capezzolo possono indicare la presenza di un tumore. Questi ultimi includono la sua inversione, il sanguinamento e screpolature o sfaldamenti della pelle.
- Arrossamento o vaiolatura della pelle sul seno, come la buccia di un’arancia.
Quali sono i primi sintomi del tumore al seno? Inizialmente il tumore al seno non causa sintomi evidenti. In linea generale, difficilmente la malattia provoca una sensazione di dolore nelle sue fasi iniziali. Nella maggior parte dei casi di dolore al seno, questa problematica è provocata da normali variazioni ormonali che si verificano durante il ciclo. I sintomi iniziali del tumore sono sicuramente quelli appena elencati, unitamente alla fuoriuscita di secrezioni da un capezzolo (quando avviene da entrambi i capezzoli, il problema potrebbe essere di natura ormonale).
Fattori di rischio
Esistono determinati fattori in base ai quali aumenta il rischio di svilupparlo. Sono maggiormente esposte le donne che hanno avuto il primo ciclo prima dei 12 anni, che sono entrate in menopausa dopo i 55, che hanno avuto il primo figlio dopo i 35 anni e che assumono la terapia ormonale sostitutiva.
Tra i fattori di rischio noti vi sono inoltre la familiarità, l’età (questo genere di tumore colpisce maggiormente le donne sopra i 50 anni), o anche la genetica (alcuni geni, ovvero BRCA1 e BRCA2, aumentano infatti il rischio di tumore al seno). Infine, obesità e fumo di sigaretta.
Tumore al seno, cause
Gli esperti ritengono che tra le cause de tumore al seno possano esserci fattori ormonali, di stile di vita e ambientali. Tuttavia non è completamente chiaro come e chi possa svilupparlo. Probabilmente la sua origine è da riscontrarsi in un’interazione tra il proprio corredo genetico e l’ambiente. Circa il 5-10% dei tumori al seno è di origine ereditaria. È legato a mutazioni genetiche tramandate di generazione in generazione. Tra tali geni mutati i principali sono BRCA1 e BRCA2.
In quanto tempo si sviluppa un tumore al seno. Non è semplice dirlo, e soprattutto non sempre è prevedibile. In linea generale possiamo affermare che le cellule del cancro al seno devono dividersi almeno 30 volte prima di essere rilevabili dall’esame fisico. Siccome ogni divisione richiede da 1 a 2 mesi, probabilmente sarà rilevabile al tatto dopo non meno di 2 anni. È probabile che il cancro al seno di grado 3 si diffonda più velocemente rispetto a quello di primo o secondo grado ed è facile dedurre come un tumore al seno al quarto stadio sia il più veloce a diffondersi, poiché ha già metastatizzato oltre il tessuto mammario.
Diagnosi
Come si fa a capire di avere un tumore al seno? In generale, molti problemi al seno vengono scoperti dalla stessa donna attraverso l’autopalpazione (le immagini in rete possono aiutare nella sua corretta esecuzione casalinga). Tenere sotto controllo la comparsa di eventuali cambiamenti non permette, però, di fare un’autodiagnosi certa.
A volte questi segnali si rivelano non essere associati a un cancro, ma il rischio aumenta al di sopra dei 55 anni, se si è già avuto a che fare (personalmente o in famiglia) con un tumore al seno, se si è portatrici delle suddette mutazioni, se si è state esposte a delle radiazioni e in caso di obesità o di consumo eccessivo di alcol. Resta il fatto che nel caso in cui l’autopalpazione svelasse la presenza di grumi o di altri cambiamenti nell’aspetto del seno è bene rivolgersi al medico, che attraverso analisi più approfondite stabilirà se si tratta davvero di un tumore.
Una diagnosi certa del cancro del seno viene effettuata prevalentemente attraverso la mammografia e l’ecografia mammaria. In alcuni casi specifici si ricorre anche alla risonanza magnetica. Nel momento in cui dovesse emergere la presenza di noduli o formazioni sospette, il medico generalmente consiglia di effettuare una biopsia, in base alla quale si determina l’eventuale natura del tumore, la velocità di crescita e lo stadio. Un cenno meritano i test genomici: vi si ricorre per le pazienti affette da tumore del seno in stadio precoce e consente di individuare la biologia individuale dello stesso.
Cura del tumore al seno
A seconda delle tipo di cancro e del suo stadio di sviluppo, le cure del tumore al seno possono prevedere:
- Intervento chirurgico, spesso abbinato a chemioterapia, radioterapia o terapia ormonale. A seconda dei casi potrebbe essere necessario rimuovere solo il nodulo o l’intero seno. A volte per evitare la diffusione del cancro è necessario asportare anche i linfonodi.
- Radioterapia. Uccide le cellule tumorali utilizzando le radiazioni, ad esempio i raggi X, che possono essere emesse da macchinari esterni o da materiale radioattivo posizionato all’interno del corpo. In questo caso si parla di barachiterapia.
- Chemioterapia. E’ basata sull’uso di farmaci che uccidono le cellule tumorali e può essere prescritta anche per ridurre il rischio di recidive.
- Terapia ormonale. E’ adatta ai tumori sensibili all’azione degli estrogeni o del progesterone e blocca l’azione di questi ormoni. Può essere utilizzata sia per scongiurare le recidive, sia per tenere sotto controllo la crescita e la diffusione del cancro. I farmaci utilizzati in questo tipo di terapia possono agire impedendo agli ormoni di interagire con le cellule tumorali (come fa, ad esempio, il tamoxifen) o bloccando la produzione di estrogeni dopo la menopausa (come fanno i cosiddetti inibitori dell’aromatasi). Nelle donne in premenopausa la produzione di ormoni da parte delle ovaie può essere inibita sia con dei farmaci, sia con un intervento chirurgico.
- Farmaci specifici. Attaccano anomalie caratteristiche delle cellule del cancro, come l’eccessiva produzione della proteina Her2. Sono inclusi in questa categoria il trastuzumab, il lapatinib e il bevacizumab.
Ovviamente devono essere prese in considerazione le eventuali metastasi di un tumore al seno e trattarle con le relative cure. A tal proposito, la scintigrafia ossea è uno degli esami ai quali si ricorre per valutare la presenza di metastasi ossee e/o di alterazioni degenerative. Si tratta di un esame eseguito nel reparto di medicina nucleare che permette di studiare l’intero scheletro.
Nonostante i progressi ottenuti in fatto di cure, una percentuale di pazienti compresa fra il 15 e il 24% continua a recidivare (a 18-24 mesi dall’intervento chirurgico ma anche a 10 anni di distanza). In alcuni casi la recidiva del tumore al seno può richiedere la mastectomia totale. L’asportazione di tutta la mammella può essere necessaria quando il tumore è voluminoso oppure è piccolo, ma con estesa componente intraduttale. Infine, anche quando è multicentrico e multifocale.
Tumore al seno, prevenzione
Per proteggere la nostra salute e prevenire il rischio di cancro al seno, è molto importante condurre uno stile di vita sano, mangiare in modo salutare, evitare di fumare e svolgere regolare attività fisica. E’ inoltre fondamentale sottoporsi ai dovuti esami di screening ed eseguire regolarmente l’autopalpazione, in modo da identificare eventuali anomalie che dovrebbero essere portate all’attenzione del medico.
Come prevenire il tumore al seno? Con il decalogo della prevenzione, che ci svela come comportarci per ridurre il rischio. La prevenzione del tumore al seno, infatti, mai come in questi caso è fondamentale. E’ il primo passo per combattere tale dura battaglia.
- Svolgete attività fisica regolare, 30 minuti al giorno è l’ideale.
- Tenete sotto controllo il peso.
- Assumete calcio e vitamina D e quando il tempo lo permette esponetevi al sole per 30 minuti al giorno.
- Consumate frutta e verdura a ogni pasto.
- Bevete un paio di litri di acqua ogni giorno.
- Consumate cereali integrali, almeno 25-30 grammi ogni giorno.
- Controllate le tabelle nutrizionali degli alimenti comprati.
- Consumate solo occasionalmente cibo ad alto contenuto energetico.
- Limitate il consumo di alcolici.
- Effettuate controlli periodici.
Tumore al seno e aspettativa di vita
Che dire riguardo la sopravvivenza ad un tumore al seno? Ma soprattutto, torna sempre? Se è vero che anche quando sembra debellato può tornare a colpire anche a distanza di molti anni dalla fine delle terapie, ciò non significa che questa sia la regola. E non è detto neanche che in caso di tumore al seno maligno si muore. Ciò dipende dallo stadio dello stesso e da una serie di fattori che comprendono la tempestività della diagnosi e il successo delle cure.
Il tasso di sopravvivenza a 5 anni per i tumori al seno identificati allo stadio 1 sono prossimi al 100 %, per quelli di stadio 2 sono superiori all’85%, per i tumori allo stadio 3 sono di poco inferiori al 60 %. Nel caso di un tumore al seno metastatico le aspettative di vita sono minori: lo stadio 4 indica tumori metastatici che si sono diffusi ad altri organi. Ciò significa che è grave, ma non deve essere interpretato come una morte sicura. In questo caso, oggi l’aspettativa di vita media si aggira sui cinque anni, ma molto dipende dagli organi colpiti e da quanto è esteso.