Arsenico nell’acqua, salute ancora a rischio nel Lazio
Balduzzi sottolinea i ritardi del Lazio nel ridurre l'arsenico nell'acqua. A pagare i danni sono la salute dei cittadini e le casse dello Stato
La salute degli abitanti di diversi comuni del Lazio continua ad essere a rischio a causa dell’acqua che sgorga dai loro rubinetti, ancora contaminata dall’arsenico nonostante le sollecitazioni fatte dal Ministero della Salute alla Regione a risolvere la situazione. Ed è proprio il ministro della Salute, Renato Balduzzi, ha mettere nuovamente l’accento sulla situazione:
negli ultimi 6 mesi ho più volte invitato la Regione a occuparsi della vicenda in vista della scadenza della deroga, ma non ho avuto una risposta pienamente rassicurante sulle iniziative intraprese
Il risultato? Oltre ai pericoli corsi dai cittadini, sanzioni continue da parte dell’Unione Europea che, stando a quanto dichiarato dai Verdi, tratterrà dai 250 mila ai 500 mila euro al giorno dai fondi destinati all’Italia per il periodo compreso tra lo scorso primo gennaio e la fine dell’emergenza.
In risposta alle dichiarazioni di Balduzzi la Regione ha dichiarato di aver investito in 33 potabilizzatori in 16 dei comuni in cui la concentrazione di arsenico è superiore a 20 microgrammi per litro, livello che ha portato a un aumento sia delle malattie cardiovascolari, sia, più in generale, della mortalità. Altri investimenti riguardano, invece, 49 impianti in 35 comuni in cui le dosi del metallo sono comprese tra 10 e 20 microgrammi al litro, quantità tollerabili dall’organismo solo per periodi limitati.
Nando Bonessio, presidente dei Verdi Lazio, ha dichiarato:
ci aspettiamo l’intervento non da poco dell’Europa, ma presenteremo il conto a Polverini. Verificheremo anche la possibilità di far bloccare i beni degli assessori dalla Corte dei Conti.
Al momento i cittadini possono cercare di far valere i loro diritti partecipando alla raccolta firme organizzata dalla Destra per dimezzare il costo della bolletta dell’acqua.
Siamo a quota 1.500
ha spiegato il segretario provinciale Andrea Scaramuccia
ma andremo avanti fino a fine gennaio. Poi consegneremo le firme al presidente della Provincia e ai sindaci, chiedendo un incontro per discutere della riduzione.
Via | Il Messaggero
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