La cefalea a grappolo o tensiva: cause, sintomi e cure più efficaci
La eefalea a grappolo e tensiva rappresentano un disturbo comune a molte persone, ma quali saranno le cause e le cure? Ecco ciò che dovete sapere
La Cefalea è un disturbo del quale soffrono moltissime persone. In poche parole, si tratta di un dolore molto fastidioso alla testa, un dolore del quale, solo in Italia, soffrono milioni di persone. Come ben saprete, esistono diversi tipi di cefalea, fra i quali, vi è la cefalea a grappolo, uno dei tipi più dolorosi. La cefalea a grappolo (CG) è una cefalea di tipo neuro-vascolare e periodica, caratterizzata da fasi attive (dette appunto grappoli) e da fasi di remissione. Le fasi attive possono durare da alcune settimane fino a mesi interi, e possono manifestarsi circa due volte l’anno, alternandosi alle fasi di completa assenza di cefalea. Al momento non si conoscono le cause precise di una simile malattia, ma fra quelle più probabili vi sarebbero i fattori ormonali e squilibri dei neurotrasmettitori. A scatenare gli attacchi potrebbero però essere anche l’assunzione di alcool, il fumo, le luci abbaglianti, periodi di stress prolungati, attacchi di rabbia ed alterazioni del ritmo sonno-veglia.
I sintomi che ne conseguono sono un intenso dolore di tipo trafittivo generalmente unilaterale, vomito, nausea, eccessiva fotosensibilità, sudorazione frontale, congestione nasale, lacrimazione e bruciore. Per quanto concerne la cura, essa è sostanzialmente farmacologica oppure – in casi più rari e gravi – anche chirurgica.
Un altro genere di cefalea è rappresentata dalla cefalea di tipo tensivo o muscolo-tensiva, un tipo di cefalea che provoca un dolore compressivo-costrittivo la cui durata può variare dai 30 minuti ai 7 giorni. Si tratta del tipo di cefalea più comune, caratterizzato da un dolore sordo ed intenso ed una sensazione di pressione su tutta la testa (fronte, tempie e parte posteriore). La cefalea di tipo tensivo si distingue in due generi: cronico, se il dolore dura quindici giorni o più al mese per almeno tre mesi, oppure episodico, se gli attacchi sono meno di quindici al mese. In genere coloro che soffrono di questo genere di disturbo tendono a curarsi senza ricorrere all’aiuto del medico, ma purtroppo spesso abusare di determinati tipi di farmaci rischia di provocare mal di testa causati proprio dal loro abuso. Normalmente sarebbe quindi consigliabile trattare il disturbo con farmaci solamente quando il dolore inizia a condizionare le nostre normali attività quotidiane.
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