Benessereblog Salute Prevenire l’ipotermia da congelamento, la terapia più efficace

Prevenire l’ipotermia da congelamento, la terapia più efficace

Come evitare l'ipotermia? Ecco come riconoscere i primi sintomi e quali tecniche adottare per prevenire il problema.

Prevenire l’ipotermia da congelamento, la terapia più efficace

Quando la temperatura del corpo scende sotto i 34 gradi, si può iniziare a parlare di ipotermia. Come abbiamo spiegato in precedenza, questo fenomeno può portare alla morte (il tasso di mortalità in persone traumatizzate con temperature sotto i 32 gradi è del 100 percento) perché il sistema di termoregolazione s’indebolisce e non è in grado di fornire una risposta fisiologica compensatoria per ridurre la perdita di calore.

Come si può prevenire l’ipotermia? Intanto conoscendo meglio il nostro corpo. Le zone più colpite dalla perdita di calore sono la testa, collo, i fianchi, l’inguine. È necessario isolare queste zone dal freddo e dall’umidità, possibilmente con l’abbigliamento più opportuno. Se siamo esposti al freddo, il nostro fisico tende a reagire in due modi: da una parte la contrazione dei vasi sanguigni periferici, che porta a una riduzione della circolazione, dall’altra una produzione maggiore di calore che causa i brividi.

È importante riconoscere questi due sintomi, che si possono manifestare con un freddo eccessivo alle zone periferiche come mani e piedi, con la pelle d’oca e con i brividi di cui sopra. Successivamente possono manifestarsi incoscienza, giramenti di testa, difficoltà a parlare e mal di testa. Per proteggersi dal freddo è necessario bere molta acqua, per evitare disidratazione. Non tenere mai addosso indumenti bagnati e proteggere sempre la testa, sono altri due preziosi consigli.

L’alcol non scalda a differenza di quanto si possa credere. In caso di vittime ipotermiche, è necessario alzare subito la temperatura. Come si fa? strofinare o massaggiare con delicatezza il corpo, fare magari un bagno tiepido o fare degli impacchi caldi (non troppo) alla nuca, alle ascelle e all’inguine.

Via| Infermieri; tribord; Riaonweb

Foto| Flickr

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