Contro il videopoker messaggi sui display, chi gioca d’azzardo non fa l’amore
Un sindaco veneto ha deciso di combattere la dipendenza da videopoker con messaggi sui display
Il gioco d’azzardo è una vera e propria malattia. Ci sono persone che sperperano i risparmi di una vita, che s’indebitano perdendo la casa, la salute e la dignità. Che sia il tavolo di un casinò o le macchinette nascoste nei retri dei bar, le dinamiche che producono sono molto simili, è per questo che il sindaco di Chiarano (Treviso), Gianpaolo Vallardi, ha deciso di combattere questo male con un’operazione spiritosa.
Sui display stradali del Comune vengono passati degli slogan per dissuadere i giocatori di videopoker, slot machine e surrogati. La frase che più ha colpito i cittadini è Chi gioca d’azzardo, non fa l’amore, citando così la famosa canzone di Claudia Mori e Adriano Celentano Chi non lavora non fa l’amore. Insomma, è chiaro l’intento del sindaco leghista, che ha deciso di fare uso di tutte le sue armi pur di sconfiggere la dipendenza dal gioco d’azzardo.
Come sindaco non posso emettere alcun divieto, in quanto si tratta di giochi legalizzati dallo Stato. Allora ho cercato di pensare al modo di sensibilizzare queste persone, cercando di stuzzicarle, altrimenti non c’è verso di farle riflettere.
Ha dichiarato al dorso del Veneto del Corriere della Sera. Ovviamente, gli slogan sono di diverso tipo da Se conosci chi gioca d’azzardo invitalo a smettere!!! A gioco d’azzardo, le macchinette e i giochi online arricchiscono gli strozzini, non te!!! Per certi versi ricordano le scritte sui pacchetti di sigarette o quelle proiettate in autostrada per rispettare il codice (c’è una certa somiglianza con Metti le cinture, allacciati alla vita o il Fumo uccide). Non è comunque l’unico sindaco ad aver dichiarato guerra ai videopoker. Per esempio, il Comune di Bergamo ha approvato una delibera per bloccare il dilagare delle macchinette e non solo, vietando l’apertura di nuove sale da gioco.