Le 5 diete da evitare nel 2013 (e anche dopo)
La British Dietetic Association ha stilato la top 5 dei peggiori regimi dimagranti. Ecco quali sono i più pericolosi
Avete intenzione di iniziare l’anno nuovo mantenendo il buon proposito di perdere qualche chilo? Prima di scegliere a quale metodo affidarvi è il caso di consultare la top 5 delle diete da evitare stilata dalla British Dietetic Association (BDA). Come ogni anno, l’associazione ha preso in considerazione i regimi alimentari famosi perché amati da vip o presunti tali e ha elaborato una classifica che può essere molto utile anche a chi pensa di abbuffarsi durante le feste di Natale e Capodanno per poi fare qualche sacrificio a partire da gennaio.
In realtà, la vetta della classifica non dovrebbe destare molte sorprese. A occuparla è, infatti, la celeberrima dieta Dukan, contestata da molti medici ed esperti di nutrizione. Già in passato abbiamo avuto modo di parlare dei possibili effetti collaterali di questo e di altri regimi iperproteici. Per giustificare la sua scelta la BDA si appella alle stesse critiche mosse dagli altri esperti, ricordando che non è raccomandabile eliminare interi gruppi di alimenti e che non ci sono solide prove scientifiche che giustificano le restrizioni imposte da questa dieta.
Al secondo posto la BDA ha scelto di far posizionare la dieta del sondino (o Nec, Nutrizione Enterale Chetogenica), una soluzione pensata per chi soffre di malattie croniche. Più che una dieta, si tratta di un digiuno: per dieci giorni ci si alimenta con un liquido che viene introdotto direttamente nello stomaco tramite un tubo inserito nel naso e una pompa elettrica ad esso collegata. Potrà sembrare pazzesco, ma c’è chi è disposto a convivere con questo marchingegno (che può essere staccato al massimo per un’ora al giorno) pur di dimagrire, concedendosi solo acqua, tè, infusi e caffè. Naturalmente senza zucchero né dolcificanti.
Segue la dieta “Party Girl”. A dispetto del nome, non si tratta di nulla di divertente, ma delle flebo in genere riservate a i casi di malnutrizione e ad altri problemi di salute. La BDA sottolinea che ci sono pochi dati che possano far sperare in un dimagrimento: se bastasse non introdurre cibi solidi si potrebbe scegliere di bere senza mangiare anziché farsi delle flebo. Inoltre un approccio di questo tipo può avere effetti collaterali come capogiri, infezioni, infiammazioni delle vene e shock anafilattici.
Al quarto posto più che una dieta c’è un disturbo del comportamento alimentare: l’alcoressia (o drunkoressia). In poche parole, si sceglie di introdurre pochissime calorie con il cibo in modo da poter bere molti alcolici, che, a loro, volta, sono molto calorici. I rischi di un’alimentazione dal contenuto calorico molto basso sono le carenze di vitamine e di altri nutrienti indispensabili per mantenersi in salute, debolezza, stanchezza, mancanza di energie e irritabilità.
Sull’ultimo gradino del podio la BDA ha collocato la “6 Weeks to OMG Diet”, una dieta che promette di far dimagrire in 6 settimane svegliandosi presto ogni mattina per bere una tazzina di caffè, fare esercizio, mettersi in una vasca con acqua fredda per bruciare i grassi per scaldarsi e non fare colazione prima delle 10. Niente frutta né spuntini, solo tantissime proteine. E i carboidrati? Dalla verdura o da bibite analcoliche, non c’è nessuna differenza. Nulla di più lontano dalla sana alimentazione di cui parlano gli esperti.
Via | British Dietetic Association
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