Vaccino anti-influenzale, la fiducia degli italiani è in calo
Le vicende che hanno coinvolto Crucell e Novartis hanno ridotto la fiducia degli italiani nei confronti del vaccino anti-influenzale
La paura che la mancata distribuzione del vaccino anti-influenzale prodotto da Crucell e da Novartis porti a una carenza delle dosi disponibili potrebbe venire a meno a causa di un altro effetto collaterale di questa vicenda. Infatti secondo un’indagine condotta dall’ISPO, l’Istituto per gli Studi sulla Pubblica Opinione, sono sempre di più gli italiani la cui fiducia nel vaccino è diminuita a tal punto da far loro decidere di non utilizzarlo per proteggersi dai 3 virus dell’influenza attesi nella stagione 2012-2013.
Il 14% dei cittadini intervistati dall’ISPO ha dichiarato:
Sono sempre stato favorevole ai vaccini antiinfluenzali, ma dopo questo episodio inizio ad avere qualche dubbio sulla loro effettiva sicurezza e utilità.
Non solo, il 5% degli intervistati ha ammesso che le vicende delle ultime settimane gli ha fatto decidere di non vaccinarsi, unendosi al 18% di italiani che già prima di questi fatti aveva deciso di non vaccinarsi perché convinto che i rischi siano troppi.
L’indagine ha permesso di confermare che i più dubbiosi riguardo all’utilità o alla sicurezza del vaccino anti-influenzale sono più giovani rispetto a coloro (in totale circa il 40% della popolazione) che, sia prima del ritiro delle dosi di Crucell e di Novartis, sia dopo questi avvenimenti sono quasi per la metà anziani e pensionati.
Queste percentuali potrebbe essere aumentata nel periodo successivo all’inchiesta, che è stata condotta dopo il caso Crucell, ma prima dei problemi con cui ha dovuto fare i conti Novartis.
Il comitato scientifico di Tell Me, progetto nato con l’obiettivo di migliorare la comunicazione durante le epidemie di influenza e committente dell’indagine ISPO, ha commentato questi dati definendo troppo allarmistica la comunicazione da parte dei media e troppo rassicurante e poso trasparente quella delle autorità sanitarie, parlando di un vero e proprio “fallimento comunicativo”.
Secondo Donato Greco, membro del comitato, il ritiro dei vaccini dimostra che i controlli di routine sono efficaci ed è
una cosa assolutamente normale nel processo di produzione di buona parte dei farmaci iniettabili.
Via | Corriere della Sera
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