Tutti i sintomi della gastrite cronica e quando rivolgersi al medico per le cure
Se i sintomi della gastrite cronica durano più di una settimana è meglio rivolgersi al medico, ma a volte è meglio iniziare le cure anche prima
I sintomi della gastrite cronica non sono molto diversi da quelli di una gastrite occasionale: dolori o bruciori nella parte superiore dell’addome che possono sia peggiorare, sia migliorare dopo i pasti, nausea, vomito, sensazione di avere lo stomaco pieno o di indigestione dopo aver mangiato. A questi disturbi si possono aggiungere la perdita di appetito, la produzione di feci scure e la presenza di sangue o di materiale simile a caffè in polvere nel rigurgito.
In molti casi, però, la gastrite cronica non dà segni nonostante la parete interna dello stomaco sia infiammata. In ogni caso rivolgersi al medico per capire quali sono le cause alla base di questa infiammazione è importante per evitare gravi complicazioni, come le ulcere e l’aumento del rischio di sviluppare un cancro allo stomaco. Cure appropriate permettono, infatti, di migliorare rapidamente i suoi sintomi.
La gastrite può cronicizzare perché la parete gastrica viene irritata per molto tempo da alcuni agenti esterni, soprattutto i farmaci antinfiammatori più comunemente utilizzati per contrastare dolori di diverso tipo, dal mal di testa al mal di denti. Aspirina, ibuprofene, naprossene, sono tutte molecole che possono causare attacchi acuti di gastrite che a lungo andare possono trasformarsi in un disturbo cronico.
Ci sono, però, delle cause più difficili da eliminare rispetto all’abitudine all’uso eccessivo di farmaci, prima fra tutte l’infezione da Helicobacter pylori, un batterio spesso causa delle ulcere. Non solo, la gastrite cronica può essere causata da malattie autoimmuni, da un reflusso cronico della bile o da problemi associati all’invecchiamento della parete dello stomaco.
Se, quindi, i sintomi della gastrite durano per più di una settimana è meglio rivolgersi al medico, cui è indispensabile ricordarsi di comunicare se sono stati assunti farmaci, soprattutto se antinfiammatori. Nel caso in cui si noti la presenza di sangue nel vomito o nelle feci o che queste ultime hanno un colore tendente al nero è meglio non aspettare e rivolgersi al medico immediatamente per sottoporsi alle cure più adatte.
Via | Mayo Clinic; The New York Times
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