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Divieto di fumo: norme più dure con il Decreto Balduzzi

Le norme antifumo del Decreto Balduzzi prevedono sanzioni più severe per chi vende sigarette ai minori. In arrivo dall'Australia anche un'altra novità che riguarda i pacchetti. Scopri i dettagli su Benessereblog!

Divieto di fumo: norme più dure con il Decreto Balduzzi

Non siamo ancora al bando totale della vendita di sigarette alle nuove generazioni approvato in Tasmania, ma anche in Italia la lotta al fumo si farà più serrata con l’introduzione delle nuove norme antifumo contenute nel decreto Balduzzi. Ventisette articoli con “disposizioni urgenti per promuovere lo sviluppo del Paese mediante un più alto livello di tutela della salute”.

Il decreto, già presentato alle Regioni, sarà oggetto del CdM di venerdì prossimo. Il provvedimento, nell’ambito della promozione di stili di vita più salutari, introduce pene più severe per chi vende sigarette ai minori. Chi infrange il divieto si vedrà infatti comminare una multa che va da un minimo di 250 euro e fino a 1.000 euro. Se l’esercente reitera il reato la sanzione si inasprisce ulteriormente, con multe che vanno da 500 e fino a 2.000 euro e la sospensione della licenza all’esercizio dell’attività per tre mesi.

Le prime misure drastiche nella lotta al tabagismo in Italia risalgono al 2003 quando con la legge Sirchia entrò in vigore il divieto di fumo nei locali pubblici. La vendita di sigarette da allora ha fatto registrare un calo del 7,2%, complice anche il continuo aumento dei prezzi dei pacchetti con tasse ed accise alle stelle. Una stangata dettata più dall’esigenza di fare cassa che da preoccupazioni per la salute pubblica, ma pur sempre efficace nell’incentivare i fumatori a smettere per risparmiare sui costi esosi di un vizio ormai di lusso, oltre che insalutare.

E a rendere la vita ancora più difficile ai fumatori incalliti, oltre alle norme più dure del Decreto Balduzzi, presto i pacchetti di sigarette potrebbero perdere i loro loghi per un formato anonimo che insisterà sulle foto shock dei danni delle sigarette e sui messaggi dissuasivi, dai moniti sui rischi del fumo passivo al rischio di insorgenza di cancro ai polmoni, malattie respiratorie e patologie cardiovascolari. Il fumo provoca il cancro, tra i messaggi, è risultato quello più incisivo nell’influenzare i fumatori europei, inducendoli a ridurre il numero di sigarette o a smettere del tutto di fumare.

I pacchetti anonimi sono già stati introdotti in Australia. In Italia se ne discuterà a settembre in Senato, su iniziativa bipartisan avviata da Ignazio Marino del Pd e Antonio Tomassini del Pdl. La norma prevede anche l’introduzione di un bugiardino con l’elenco delle sostanze tossiche contenute nelle sigarette. Conoscere i veleni che si introducono nell’organismo fumando si è rivelato un buon deterrente, utilizzato da diverse campagne antifumo. Il bugiardino farebbe, a tutti gli effetti, di ogni pacchetto venduto una minicampagna contro il tabagismo.

Foto | Flickr

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