Alimentazione, una dieta sostenibile aiuta la salute e la biodiversità
Una dieta sostenibile non aiuta solo a preservare la biodiversità, ma protegge la salute con cibi dal valore nutrizionale maggiore
Gli esperti di nutrizione non si stancheranno mai di ripeterlo: un’alimentazione sana e variata è la scelta migliore per mantenersi in salute. A quanto pare, ad entrare in gioco non è solo la salute dell’essere umano, ma quella dell’intero pianeta, che gioverebbe di grandi benefici se l’uomo seguisse una dieta sostenibile. A sostenerlo sono la FAO e l’associazione Biodiversity International, secondo cui la semplificazione degli stili alimentari fa sì che oggi la popolazione mondiale faccia affidamento solo su alcuni cibi a scapito non solo del suo benessere, ma anche dell’ambiente.
Per quanto riguarda i vegetali, ad esempio, mais, grano e riso forniscono il 60% dell’energia che introduciamo con l’alimentazione. Laddove le condizioni economiche si fanno via via migliori, invece, i vegetali vengono abbandonati a favore di carne, latticini, grassi e zuccheri. Il tutto a discapito, innanzitutto, della nostra salute. Infatti un consumo eccessivo di carne o di grassi mette a rischio la salute del nostro organismo, mentre frutta e verdura dovrebbero essere sempre più presenti sulle tavole di chi tiene al proprio benessere.
Secondo FAO e Biodiversity International bisogna, però, tenere in considerazione anche un altro aspetto: le diete moderne e le nuove tendenze dell’industria alimentare mettono a rischio la biodiversità vegetale e animale. Secondo Emile Frison, Direttore Generale di Bioversity International,
occorre cambiare il paradigma della produzione agricola per riuscire ad integrare la dimensione della qualità nutrizionale nelle nostre decisioni in relazione a cosa produrre e dove. Questo ci obbliga ad andare oltre le coltivazioni principali di base e guardare invece alle centinaia e migliaia di specie vegetali ed animali “neglette e inutilizzate” che fanno la differenza tra una dieta sostenibile ed una non sostenibile.
Secondo Barbara Burlingame, esperta FAO della Divisione Nutrizione e Protezione del Consumatore,
le diete sostenibili consentono un consumo di cibo con una minore impronta ecologica in termini di risorse idriche e carbonio, promuovono la biodiversità, aiutano a preservare cibi locali e tradizionali, con le loro numerose specie e varietà ricche dal punto di vista nutritivo. Esse contribuiscono inoltre alla transizione verso un’agricoltura e sistemi alimentari guidati ed attenti ai valori nutrizionali degli alimenti, oltre che intelligente sul piano climatico.
E se si parla di valore nutrizionale si sta parlando non solo di ecologia, ma anche di salute.
Via | Helpconsumatori
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