Il test dell’HIV sbarca in farmacia
Partito negli Stati Uniti un programma-pilota per eseguire il test dell'HIV in farmacia
In quanti accetterebbero di effettuare il test dell’HIV in farmacia? Per scoprirlo i Centers for Disease Control and Prevention statunitensi hanno deciso di lanciare un programma-pilota da 1,2 milioni di dollari per offrire la possibilità di eseguire gratuitamente il test in 24 diverse città degli Stati Uniti. Il programma, attualmente attivo in 7 città, Washington inclusa, sarà esteso ad altre 17 località e proseguirà fino alla prossima estate, quando gli esperti valuteranno l’efficacia dell’approccio.
Eseguire il test dell’HIV sarà molto semplice: in farmacia si effettuerà un semplice tampone per prelevare dalla bocca un campione che, trasferito in un’apposita soluzione, rivelerà l’infezione dopo solo 20 minuti. Il test dell’HIV è positivo se, in modo simile a quanto succede in un test di gravidanza, compaiono due strisce colorate. Il test è affidabile al 99%, ma se risultasse positivo il farmacista indirizzerà il paziente a un centro specializzato per confermare il risultato con un’analisi del sangue.
Kevin Fenton, esperto dei Centers for Disease Control and Prevention, ha spiegato che
portando il test dell’HIV in farmacia pensiamo di riuscire a raggiungere più persone rendendo il test più accessibile e riducendo la stigmatizzazione associata all’HIV.
Già in passato le autorità sanitarie statunitensi hanno cercato di promuovere il test dell’HIV invitando i lavoratori a recarsi in farmacia per effettuarlo. Tuttavia, questo programma pilota ha anche un altro scopo: istruire il personale della farmacia stessa ad eseguire il test e renderlo, se possibile, un servizio continuo.
Sarah Freedman, direttrice di una farmacia di Washington coinvolta nel programma, ha confessato che nelle prime settimane solo 3-4 clienti hanno accettato di sottoporsi al test dell’HIV, raccontando che
abbiamo ricevuto molte domande. In genere ricevono le informazioni, le mettono parte e ci pensano sopra.
La speranza è che in ogni località decidano di effettuare il test dalle 200 alle 300 persone.