Dimagrire è più semplice se il cibo è di colore diverso dal piatto
Il colore del piatto può aiutare a dimagrire riducendo le porzioni, ma deve contrastare con quello del cibo servito
Ricordate le illusioni ottiche in cui fissando due cerchi concentrici quello più piccolo sembra più grande di quanto non lo sia realmente? Si tratta di un effetto scoperto nel 1865 che oggi, a più di 250 anni di distanza, potrebbe essere utile per chi vuole perdere qualche chilo di troppo. Lavorando insieme a Brian Wansink, esperto della Cornell University, Koert Van Ittersum, ricercatore del Georgia Institute of Technology, ha dimostrato che lo stesso principio fa sì che se il cibo che vi state servendo è dello stesso colore del piatto in cui lo mangerete la porzione sarà inevitabilmente più grande.
Quello del piatto non è l’unico colore a fare la differenza: se i toni delle stoviglie sono simili a quelli di tovaglia, tavolo e tovagliette le porzioni sono più piccole del 10%. Tuttavia, l’effetto del contrasto tra la pietanza e il piatto è maggiore. In un esperimento in cui gli invitati ad una festa sono stati lasciati liberi di servirsi da soli i ricercatori hanno rilevato che chi metteva della pasta al sugo di pomodoro su un piatto rosso o una pasta con salsa al formaggio su un piatto bianco ne prendeva il 22% in più rispetto a chi si serviva pasta al sugo in un piatto bianco o pasta al formaggio in un piatto rosso.
Wanskin e van Ittersum hanno anche confermato quanto già scoperto in un altro studio: tanto più grande è il piatto, tanto più piccola sembra la porzione. La combinazione giusta per ridurre le quantità di cibo servito e, quindi, limitare le calorie assunte, sarebbe, quindi, quella in cui stoviglie e tovaglia hanno la stessa tonalità, ma contrastano con quella degli alimenti. Viceversa, per aumentare il consumo di cibi salutari (ad esempio le verdure) si può scegliere di ingannare occhi e stomaco servendoli su un piatto dello stesso colore.
L’effetto sembra essere assicurato: con un po’ di impegno non vincerete solo la “prova di presentazione” nelle cene organizzate a casa vostra, ma anche la “prova costume” in spiaggia.
Via | Cornell University Food and Brand Lab
Foto | Flickr