Ginseng, un aiuto contro l’affaticamento provocato dal cancro
L'affaticamento che colpisce chi deve lottare contro il cancro può essere alleviato assumendo dosi elevate di polvere di ginseng
Quella contro il cancro è una battaglia faticosa da combattere e anche quando si ha la meglio sulla malattia rimettersi in forma può essere particolarmente difficile. Un aiuto può, però, arrivare dal ginseng che, secondo uno studio del Cancer Centre della Mayo Clinic di Rochester (Usa), riduce i sintomi di stanchezza e affaticamento con cui può avere a che fare chi sta lottando contro un tumore.
Questa radice, utilizzata da molto tempo nella medicina tradizionale cinese come energizzante naturale, contiene dei principi attivi, i ginsenoidi, già noti per la loro capacità di ridurre i livelli delle citochine prodotte dal sistema immunitario in caso di infiammazione. Non solo, queste molecole regolano i livelli di cortisolo, l’ormone associato allo stress. Questa nuova ricerca ha dimostrato che assumere per 2 mesi capsule contenenti 2 grammi di polvere di ginseng riduce del 20% l’affaticamento che affligge chi si sottopone a terapie anticancro. Un affaticamento che è associato proprio all’aumento delle citochine e a sbilanciamenti nelle quantità di cortisolo.
I risultati dello studio sono stati presentati durante il congresso annuale dell’American Society of Clinical Oncology Annual da Debra Barton. La ricercatrice ha rassicurato che l’assunzione di dosi così elevate di polvere di ginseng non ha effetti collaterali, precisando, però, che a volte i prodotti a base di ginseng che si trovano in commercio possono essere stati lavorati utilizzando etanolo, sostanza che può conferire alle molecole contenute nella radice proprietà simili a quelle degli ormoni femminili. Per questo motivo chi soffre di cancro al seno deve prestare attenzione al tipo di ginseng acquistato.