Con l’immunoprotezione l’abbronzatura è sicura al 100%
Per proteggere la pelle non sono sufficienti i filtri anti-UVB: solo l'immunoprotezione offerta dagli schermi anti-UVA rende l'abbronzatura sicuraPer proteggere la pelle non sono sufficienti i filtri anti-UVB: solo l'immunoprotezione offerta dagli schermi anti-UVA rende l'abbronzatura sicura
Per riparare la pelle dai danni provocati dall’abbornzatura non bastano creme che schermano i raggi UVB, ma sono necessari prodotti che contrastino anche l’azione degli UVA, garantendo una vera e propria immunoprotezione. Ne hanno parlato gli esperti che si sono riuniti negli stessi giorni a Cosmofarma, la fiera del benessere e della bellezza in farmacia che ho avuto modo di seguire negli scorsi giorni a Roma.
Mentre i raggi UVB sono responsabili della formazione di eritemi e di altri danni le cui conseguenze sulla pelle sono visibili in poco tempo, gli UVA, agendo sulle difese immunitarie, hanno un effetto più a lungo termine che porta all’aumento del rischio di sviluppare dei tumori. Giuseppe Monfrecola, docente di dermatologia dell’Università Federico II di Napoli, ha spiegato che considerati nel loro insieme
gli UV sono il cancerogeno perfetto. Creano le mutazioni e abbattono il sistema che protegge dalle mutazioni.
Stefano Manfredini, direttore del Master in Scienza e Tecnologia Cosmetiche dell’Università di Ferrara, ha inoltre precisato che il fattore di protezione solare non è l’unico indice della qualità di una crema abbronzante, perché corrisponde solo all’effetto anti-UVB. Per sapere se un solare offre una protezione adeguata è, quindi, importante leggerne bene l’etichetta e, magari con l’aiuto del farmacista, verificare che il prodotto contenga anche abbastanza filtri anti-UVA. Le creme che riportano il simbolo corrispondente ad una “A” cerchiata contengono un rapporto tra filtri anti-UVA e anti-UVB pari a 1 a 3, il minimo per garantire una buona protezione, ma secondo gli esperti la situazione ottimale è quella in cui questo rapporto è di 1 a 1.
Attenzione, poi, anche alle altre molecole presenti nella crema o nell’olio solare. Alcuni, come i riflettenti, possono aumentare anche di 70 volte la potenza del filtro, mentre i fotostabilizzatori aiutano, come dice il loro stesso nome, a stabilizzarlo. Infine, una volta spalmata bene la crema, non bisogna credere di essere protetti a tempo indefinito: è sempre bene riapplicarla più volte, soprattutto dopo l’attività fisica o un bagno.
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