A braccia conserte sentiamo meno dolore
inganno che questo gesto crea per il nostro cervello. La conseguenza è una reale riduzione nella percezione del dolore.
A chi non è mai capitato di sorprendersi a incrociare le braccia sullo stomaco durante un brutto mal di pancia per la cattiva digestione o, nel caso delle donne, per i dolori mestruali? In generale quando soffriamo di un dolorino tendiamo a incrociare le braccia all’altezza del busto, tra la pancia e la cassa toracica, per spontanea reazione. Ma non del tutto priva di senso, sebbene inconsapevole. Il motivo sta nell’inganno che questo gesto crea per il nostro cervello. La conseguenza è una reale riduzione nella percezione del dolore.
Lo svela una ricerca dell’University College London che è stata pubblicata sulla rivista specializzata Pain. Cosa succede quando ci mettiamo e braccia conserte sentendo dolore? Il gesto manda il cervello in confusione, inviando delle informazioni conflittuali che generano una specie di corto circuito tra due funzioni cerebrali, una legata al corpo e una allo spazio che occupa il nostro corpo e che ci circonda. Così il cervello, in panne, non invia con la medesima intensità gli stimoli del dolore.
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