Body scanner in aeroporto: cosa rischia chi viaggia molto
Quando, qualche tempo fa, erano stati introdotti i body scanner a raggi X in aeroporto per ragioni di sicurezza s’erano levate le inevitabili polemiche tra chi sosteneva che non c’era di che preoccuparsi e chi invece ne temeva gli effetti. La questione poi s’era sopita così come s’era sollevata o comunque era passata in secondo […]
Quando, qualche tempo fa, erano stati introdotti i body scanner a raggi X in aeroporto per ragioni di sicurezza s’erano levate le inevitabili polemiche tra chi sosteneva che non c’era di che preoccuparsi e chi invece ne temeva gli effetti. La questione poi s’era sopita così come s’era sollevata o comunque era passata in secondo piano, perché in fondo a tutti piace sentirsi al sicuro e pazienza se quando si va in vacanza bisogna attraversare uno scanner per qualche secondo. Ci sono tante cose che ci fanno molto più male, lo sappiamo. Ma chi viaggia spesso?
È una domanda che insieme a noi viaggiatori si sono posti anche i ricercatori. La rivista Radiology ha adesso pubblicato il primo studio relativo all’argomento. Se n’è occupata la Columbia University giungendo a risultati niente affatto confortanti. Sebbene la dose di radiazioni sia molto bassa e dunque il rischio di tumori praticamente nullo, bisogna considerare che chi lavora negli aeroporti o viaggia spesso per lavoro deve moltiplicare questa quantità e si raggiungono livelli se non di guardia almeno un tantino più allarmanti. Pessimisti gli scienziati, nonostante le rassicurazioni che provengono da più parti riguardo a rischi praticamente assenti. A chi credere?
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