I tratti della personalità che ci dividono politicamente
Ci sono argomenti, come matrimoni omosessuali e aborto, che ci dividono in maniera molto evidente, ma anche a livello assai più sottile e sfumato, sugli argomenti quotidiani e meno scottanti, ciò che ci divide dal punto di vista politico è sempre di ordine psicologico, sottolineano gli studiosi dell’Università della Virginia che hanno analizzato cinque cosiddette […]
Ci sono argomenti, come matrimoni omosessuali e aborto, che ci dividono in maniera molto evidente, ma anche a livello assai più sottile e sfumato, sugli argomenti quotidiani e meno scottanti, ciò che ci divide dal punto di vista politico è sempre di ordine psicologico, sottolineano gli studiosi dell’Università della Virginia che hanno analizzato cinque cosiddette “leve morali” fondamentali che determinano i nostri atteggiamenti nei confronti della vita e applicabili anche agli orientamenti politici.
Differenti culture, ma anche diversi individui, danno priorità all’una o all’tra di queste leve morali per giudicare il mondo, cosa è giusto e cosa no e dare forma alla società in cui vivono, compresi i conflitti morali che ne sono parte integrante.
Le cinque leve morali che seguono si combinano poi tra loro determinando non solo la società in cui è inserito il singolo ma il singolo stesso, in un gioco di influenze reciproche virtualmente infinito che delimita le macro posizioni morali, e anche politiche, dei gruppi, ma anche le scelte dei singoli.
- Danno/cura: le persone avvertono le sofferenze altrui e sono sensibili a quanto di crudele subiscono gli altri, provando compassione.
- Reciprocità: gli uomini cooperano tra loro, si sentono solidali, sono altruisti.
- Lealtà: le persone tendono ad essere leali al proprio gruppo e a farne parte come membri, cacciandone quelli sleali.
- Autorità/rispetto: gli uomini rispettano l’autorità e le tradizioni.
- Purezza/santità: i corpi sono sacri e le azioni umane devono rispondere ad un ideale di purezza anche solo ideale spesso legato alle concezioni religiose.
Lo studio ha dimostrato che la priorità all’uno o all’altro sentimento determina l’atteggiamento concreto nei confronti dei problemi attuali e offre l’esempio del comportamento di un liberale nei confronti del matrimonio gay: lo considera del tutto accettabile perché si parte dal presupposto che non cagioni danno a nessuno. Al contrario un conservatore riterrà primario il rispetto delle tradizioni morali radicate e considererà il matrimonio gay una violazione della norma.
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