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In arrivo la pillola dimagrante sicura, sarà vero?

Dieta e dimagrimento vanno sempre a braccetto, ma non sempre i risultati sono quelli che ci si aspettava, soprattutto se la dieta è fai-da-té e sport e sudore non si vogliono vedere in cartolina. Regime alimentare equilibrato e sano (che include qualche piccola privazione) e regolare attività fisica sono la ricetta vincente per un corpo […]

In arrivo la pillola dimagrante sicura, sarà vero?



Dieta e dimagrimento vanno sempre a braccetto, ma non sempre i risultati sono quelli che ci si aspettava, soprattutto se la dieta è fai-da-té e sport e sudore non si vogliono vedere in cartolina. Regime alimentare equilibrato e sano (che include qualche piccola privazione) e regolare attività fisica sono la ricetta vincente per un corpo sano ed in forma. Ma tutto questo è sacrificio, in particolare per gli amanti della buona tavola, ed è così che spesso si ricorre a metodi di dimagrimento facili e poco sicuri per la salute psicofisica. Spesso si sottovaluta, ma soprattutto si vuole ignorare, che metodi come le pillole dimagranti possono essere utili per patologie come l’obesità ed affini, non per chi deve perdere qualche chilo.

La ricerca è stata pubblicata sulla rivista “Cell Metabolism” ma è tutta italiana. Il team di scienziati, capeggiati dall’endocrinologo Uberto Pagotto dell’Università di Bologna, si è concentrato su un farmaco anti-obesità che non agisca sul cervello ma solo sul metabolismo.

Secondo quanto riporta lo studio sembra questo il segreto, avere a disposizione un farmaco che non produca effetti negativi sulla psiche come i vecchi farmaci anoressizzanti ritirati dal commercio, come per esempio il Rimonabant rimosso nel 2008 da AIFA – Agenzia Italiana del Farmaco e EMEA – European Medicines Agency), poiché diminuiva appetito e metabolismo, e al contempo triplicava il rischio di ansia e depressione, fino al suicidio.

Sperimentando il farmaco su cavie da laboratorio, gli esperti hanno visto che spegnendo i recettori dei cannabonoidi CB1 (il bersaglio dei farmaci anoressizzanti) solo negli organi periferici (tessuto adiposo, fegato e muscoli) e non nel cervello, il dimagrimento avviene ugualmente ma senza effetti collaterali.

Pertanto la ricerca mira a dimostra che per dimagrire non serve un farmaco che riduce l’appetito quanto invece uno che agisce sul metabolismo energetico, inducendo a bruciare più calorie.

I ricercatori italiani rimettono in pista, quindi, non il farmaco in sé ma il suo meccanismo d’azione che, con opportune modifiche, può essere sfruttato per mettere a punto una pillola dimagrante sicura contro l’obesità e tutte le patologie associate.

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