Il sovrappeso ha causato il cancro a 124mila persone
Più di 124mila persone in Europa si sono ammalate di cancro lo scorso anno a causa del sovrappeso e se il menù alimentare continuerà ad essere così ricco di grassi questa cifra potrebbe aumentare ancora. I dati arrivano da uno studio sul cancro effettuato sulle persone in sovrappeso ed ha evidenziato che i rischi collegati […]
Più di 124mila persone in Europa si sono ammalate di cancro lo scorso anno a causa del sovrappeso e se il menù alimentare continuerà ad essere così ricco di grassi questa cifra potrebbe aumentare ancora. I dati arrivano da uno studio sul cancro effettuato sulle persone in sovrappeso ed ha evidenziato che i rischi collegati ad un maggior livello di grassi nel sangue riguarda soprattutto le donne e i paesi dell’Europa centrale come la Lettonia, la Repubblica Ceca, la Bulgaria e la Slovenia.
I tipi di cancro maggiormente associati al sovrappeso sono quelli all’endometrio, al colon e al seno. Per capire chi è veramente a rischio, bisogna ricordare qual è la definizione di persona sovrappeso ed obesa. Secondo le indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, deve considerarsi sovrappeso chi ha un Indice di Massa Corporea tra 25 e 30, mentre è obeso chi arriva e supera un IMC di 30.
Ma come si diventa obesi? Secondo gli esperti, le cause possono essere ricondotte a due ambiti: i fattori genetici e quelli ambientali. I fattori genetici sono quelli che predeterminano la facilità di accumulo di grasso. Più complesse, invece, le cause ambientali: si va dai fattori socio-culturali al tipo di regime alimentare adottato, all’assunzione di farmaci che possono comportare l’obesità.
Fondamentale è cogliere al più presto i campanelli d’allarme. Ad iniziare da quelli fisici che possono essere: vertigini o svenimenti, indebolimento o perdita di capelli, irregolarità nel ciclo mestruale e/o amenorrea, anomalie nella termoregolazione, irregolarità nel sonno, colorito giallognolo, mal di gola, problemi dentali e gastrointestinali; gonfiori e ghiandole parotidee ingrossate. Poi ci sono gli indicatori emotivi come ansia, depressione, apatia, disforia, irritabilità ed aggressività.
Lo stato psico-emotivo, infatti, gioca un ruolo di primo piano nell’obesità. Secondo un recente studio pubblicato sulla rivista scientifica BMC Medicine, l’obesità potrebbe essere la conseguenza di un’infanzia emotivamente instabile. Lo studio ha preso in esame 6500 soggetti inseriti nel 1970 British Birth Cohort Study, che all’età di 10 anni erano stati valutati per problemi emotivi, autopercezione e indice di massa corporea. Al compimento dei 30 anni, questi stessi soggetti hanno fornito di nuovo i dati relativi all’Indice di Massa Corporea ed è a questo punto che è emerso come i bambini che mostravano una bassa autostimahanno fornito di nuovo i dati relativi all’Indice di Massa Corporea ed è a questo punto che è emerso come i bambini che mostravano una bassa autostima, scarso controllo della propria vita e frequente preoccupazione erano poi quelli che nei successivi 20 anni avevano aumentato di più il peso corporeo.