Aranciata senza arance?
Una notizia freschissima ci fa rendere sempre più conto di come, in fatto di alimentazione, non esistano più regole dettate dal buon senso, ma solo da brama di denaro e necessità commeciali. La Commisione Europea, dopo settimane e settimane di propagande a favore del consumo di frutta e verdura fresche e di stagione, ha contemporaneamente […]
Una notizia freschissima ci fa rendere sempre più conto di come, in fatto di alimentazione, non esistano più regole dettate dal buon senso, ma solo da brama di denaro e necessità commeciali. La Commisione Europea, dopo settimane e settimane di propagande a favore del consumo di frutta e verdura fresche e di stagione, ha contemporaneamente dato il via libera ad una legge che consente la commercializzazione di “aranciate” prive di una benchè minima percentuale di frutta.
Si tratta in pratica delle cosiddette bevande al sapore o all’aroma di arancia, prive di qualsiasi percentuale di puro frutto. Inutile citare le proteste da parte di produttori e consumatori: i primi subirebbero una serie di contraccolpi dovuti ad una minore produzione, mentre per i secondi i rischi riguardano specialmente la salute.
Il governo italiano si è comunque dichiarato in disaccordo e pronto a difendere la salute e il gusto dei cittadini. Siamo in attesa, quindi, di provvedimenti che regolarizzino questa legge che, diciamolo, si può benissimo definire scandalosa.
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