L’analisi sostitutiva dell’amniocentesi
E’ da anni, ormai, che vari centri di ricerca europei e statunitensi lavorano sulla messa a punto di un’analisi che sia in grado di sostituire il prelievo del liquido amniotico. L’amniocentesi, infatti, presenta dei seri effetti negativi, nonostante la sua utilità, in quanto va eseguita non prima della sedicesima settimana di vita del feto e, […]
E’ da anni, ormai, che vari centri di ricerca europei e statunitensi lavorano sulla messa a punto di un’analisi che sia in grado di sostituire il prelievo del liquido amniotico. L’amniocentesi, infatti, presenta dei seri effetti negativi, nonostante la sua utilità, in quanto va eseguita non prima della sedicesima settimana di vita del feto e, a causa della sua invasività, può causare aborto.
Adesso pare che a Giugno, gli Stati Uniti saranno in grado di mettere sul mercato un test che sostituisca il prelievo amniotico con quello sanguigno. Anche nel sangue materno è, infatti, possibile trovare delle cellule fetali, anche se in numero molto ridotto.
I vantaggi di questo test, oltre alla non invasività, sarebbero rappresentati dalla tempestività: il responso su eventuali anomalie cromosomiche e non del feto si otterrebbe fin dalle primissime settimane di gravidanza.
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