Cibo e psicologia: se siamo preoccupati ingrassiamo di più?
Non c’è dubbio sul fatto che dieta ed emozioni siano strettamente connessi. Quando siamo di buonumore gustiamo più volentieri le delizie della tavola, mentre se siamo preoccupati le reazioni si fanno opposte: digiuniamo per il dispiacere o, più frequentemente, ci abbuffiamo.In molti casi, e tralasciando eventuali derive patologiche che andranno affrontate separatamente con l’aiuto degli […]
Non c’è dubbio sul fatto che dieta ed emozioni siano strettamente connessi. Quando siamo di buonumore gustiamo più volentieri le delizie della tavola, mentre se siamo preoccupati le reazioni si fanno opposte: digiuniamo per il dispiacere o, più frequentemente, ci abbuffiamo.
In molti casi, e tralasciando eventuali derive patologiche che andranno affrontate separatamente con l’aiuto degli specialisti, l’eccesso di cibo e dunque di peso dipendono dall’umore e dalla disposizione d’animo del momento. Il problema è che guadagnare peso è facile, perderlo richiede molto più impegno dal momento che non sempre basta associare una dieta ipocalorica ad una corretta attività fisica: se non siamo convinti di farcela, e l’umore non ci aiuta, non ci sarà verso di buttar giù quei chili di troppo in cui si concretizzano tanto da poterle vedere e toccare tutte le nostre pene.
Sono le paure, il senso di inadeguatezza e l’insicurezza, sul lavoro o nei rapporti sociali, i principali responsabili del fallimento di una dieta. Voi che ne pensate?
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