Un bambino su tre a rischio obesità
L’allarme risuona minaccioso da tempo ma l’ultimo avvertimento viene dalla Coldiretti che mette in guardia: un bambino su tre rischia l’obesità. Il consumo di frutta e verdura è calato del 20% negli ultimi cinque anni in tutte le fasce di popolazione. Il progressivo allontanarsi dalla dieta mediterranea e la contemporanea diminuzione dell’attività fisica, specie nella […]
L’allarme risuona minaccioso da tempo ma l’ultimo avvertimento viene dalla Coldiretti che mette in guardia: un bambino su tre rischia l’obesità. Il consumo di frutta e verdura è calato del 20% negli ultimi cinque anni in tutte le fasce di popolazione. Il progressivo allontanarsi dalla dieta mediterranea e la contemporanea diminuzione dell’attività fisica, specie nella fascia d’età fra i 6 e gli 11 anni, porteranno inesorabilmente ad un aumento dei bambini obesi con un possibile abbassamento della prospettiva di vita.
Accusati, come sempre, gli eccessi di grassi e zuccheri di merendine e spuntini a scapito di alimenti più nutrienti e sani, sia in casa che nelle scuole. La Coldiretti, come molti altri enti prima, insiste sulla necessità di intervenire principalmente sull’educazione alimentare nelle famiglie e nelle scuole, per incentivare il consumo di frutta e verdura e allertare i genitori sui possibili rischi corsi dai loro figli.
Anche sul versante delle politiche però ci sarebbe molto da fare. La Coldiretti punta il dito e indica le bibite a base di frutta tra le responsabili delle cattive abitudini dei ragazzi: un succo d’arancia normalmente commercializzato doveva contenere minimo il 12% di vero succo d’arancia, anche da concentrato. Adesso un progetto di legge comunitario propone di abbassare ulteriormente questo limite. Con buona pace delle buone e salutari spremute di vere arance.
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