Mangiare meno per aiutare la memoria?
I motivi per cui non dovremmo strafogarci sono ormai noti a tutti. Da oggi però abbiamo uno stimolo in più, che ci arriva direttamente da un gruppo di scienziati tedeschi. Da uno studio pubblicato sulla rivista “Proceedings of the National Academy of Sciences”, infatti, piccoli cambiamenti nello stile di vita potrebbero ritardare patologie legate all’avanzare […]
I motivi per cui non dovremmo strafogarci sono ormai noti a tutti. Da oggi però abbiamo uno stimolo in più, che ci arriva direttamente da un gruppo di scienziati tedeschi. Da uno studio pubblicato sulla rivista “Proceedings of the National Academy of Sciences”, infatti, piccoli cambiamenti nello stile di vita potrebbero ritardare patologie legate all’avanzare dell’età, come l’Alzheimer o la demenza senile.
Il team di studiosi ha lavorato con alcuni volontari di circa 60 anni. Ad un primo gruppo è stato affidato un dietista che ne ha ridotto le calorie assunte giornalmente, un secondo gruppo ha mantenuto lo stesso stile di vita, mentre il terzo ha aumentato le quantità di cibi contenenti acidi grassi insaturi, come quelli nell’olio d’oliva o nel pesce.
Dopo tre mesi di sperimentazione, gli scienziati hanno registrato un significativo miglioramento nei test mnemonici tra il 10 e il 20 per cento. I medici però avvertono che questi studi sono ancora in una fase iniziale. E’ opportuno quindi rivolgersi ad uno specialista prima di diminuire del 30% l’apporto calorico, per non incorrere in problemi di sotto nutrizione.
Foto | Marshall Astor