Aumentano i casi di insonnia: colpa della crisi
Se uno degli effetti della crisi economica in corso è stato quello di ricorrere in massa a discipline rilassanti come lo yoga, un altro, meno piacevole, ha ricadute sul nostro riposo: lo stress e lo stato d’ansia associati alla situazione internazionale tutt’altro che rosea, e di riflesso alla condizione lavorativa ma non solo di ciascuno […]
Se uno degli effetti della crisi economica in corso è stato quello di ricorrere in massa a discipline rilassanti come lo yoga, un altro, meno piacevole, ha ricadute sul nostro riposo: lo stress e lo stato d’ansia associati alla situazione internazionale tutt’altro che rosea, e di riflesso alla condizione lavorativa ma non solo di ciascuno di noi, provoca insonnia. E i casi di recente sono cresciuti del 10%, considerando solo quelli emersi perché legati a richieste di aiuto di tipo medico.
La maggioranza di chi soffre di questo disturbo collegato allo stress, però, riesce a risolverlo senza il ricorso a cure farmaceutiche, ma regolarizzando i propri ritmi sonno-veglia, ritualizzando il momento di andare a dormire e individuando attività utili a rilassarsi (tra cui lo yoga, appunto).
Solo il 20% fa ricorso ai farmaci mentre nel 5% dei casi l’insonnia diventa addirittura cronica, portando anche a squilibri più preoccupanti dovuti alla cattiva qualità del riposo come l’ipertensione e problemi cardiovascolari. Il modo migliore di affrontare la crisi in fondo è sempre quello più semplice e tradizionale: “ pensa alla salute”.
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