Novità positive sull’aterosclerosi
Fortunatamente i mezzi e i farmaci per combattere sul nascere l’aterosclerosi sono noti da molti anni. La parte più difficile e dura sta nel far regredire la malattia dopo la sua comparsa nel nsotro organismo. Comunque abbassando i livelli di LDL (colesterolo cattivo) aumentando quelli di HDL (colesterolo buono) e con i farmaci oggi a […]
Fortunatamente i mezzi e i farmaci per combattere sul nascere l’aterosclerosi sono noti da molti anni. La parte più difficile e dura sta nel far regredire la malattia dopo la sua comparsa nel nsotro organismo. Comunque abbassando i livelli di LDL (colesterolo cattivo) aumentando quelli di HDL (colesterolo buono) e con i farmaci oggi a disposizione ci sono ottime possibilità di una riduzione quasi completa dele placche aterosclerotiche.
Ma come si fa a capire quando la famigerata placca sta davvero diminuendo in spessore? Oggi finalmente siamo in grado di vedere non solo l’interno dell’arteria, ma anche la parete esterna dei vasi e la placca nella sua quasi totalità, la quale può avere spessori e caratteristiche differenti.
Inoltre oggigiorno, grazie all’ eco-doppler e ad altre tecniche molto sofisticate (Tac e RMN) si è riusciti a dimostrare che i trattamenti che fanno “sciogliere” le placche, diminuiscono anche gli eventi cardiovascolari, come ictus e infarti. Le uniche placche che difficilmente regrediscono sono quelle calcifiche, tipiche dell’anziano.
Foto | Flickr