Orchidea e ginseng a rischio d’estinzione
Circa 20.000 diverse specie di piante officinali vengono utilizzate in tutto il globo terrestre per vari scopi medicinali, ma quasi la metà di queste rischiano l’ estinzione, a causa di raccolte massicce o di cambiamenti troppo drastici del loro habitat naturale. La denuncia è stata effettuata dall’IUCN (Unione Internazionale della Conservazione Naturale).In particolar modo la […]
Circa 20.000 diverse specie di piante officinali vengono utilizzate in tutto il globo terrestre per vari scopi medicinali, ma quasi la metà di queste rischiano l’ estinzione, a causa di raccolte massicce o di cambiamenti troppo drastici del loro habitat naturale. La denuncia è stata effettuata dall’IUCN (Unione Internazionale della Conservazione Naturale).
In particolar modo la Cina, che è uno tra i maggiori Paesi fornitori di piante medicinali, presenta dei rischi notevoli. Alcune specie, come il ginseng selvatico, utilizzato ormai da oltre 2000 anni, sono state inserite nel “Libro Rosso” delle piante in serio pericolo.
Ma anche l’Europa non è da meno: tra tutte le nazioni europee la Germania è la più prolifera per quanto riguarda il commercio delle piante e, in questo caso, le specie più minacciate sono l’orchidea selvatica e la calendula.
Un discorso a parte va fatto invece per l’Himalaya, la quale subisce sempre più pressioni da parte delle industrie farmaceutiche, non solo per prodotti naturali che siano in grado di guarire i mali del XXI secolo, come il cancro o l’AIDS,ma anche per la richiesta delle cosiddette piante tradizionali.
Per tutti questi motivi si sono richieste all’Unione Europea delle misure urgenti per lo sfruttamento sostenibile delle piante medicinali ed aromatiche nel sud-est europeo.
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